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Servizio di Luca Alvieri @riproduzione riservata
E’ davvero un peccato, che questo Napoli, sia stato scippato via cosi meschinamente dalla sua serata dei sogni. Un primo tempo che sfiora la perfezione, dove il Real Madrid, campione del mondo, faceva fatica a disegnare un’azione concreta dopo la trequarti napoletana. Pressing asfissiante, verticalizzazioni fatte con i tempi giusti (complice marcatura inesistente di Modric) e pochi errori in fase difensiva. Le uniche palle perse degli azzurri, infatti, erano per lo più a centrocampo, ma nel primo tempo la parola “errore” era un caso raro pronunciarla. L’approccio alla gara fa ben sperare le migliaia di persone che già con l’urlo “The Champions”, avevano perso anzitempo la voce. Dopo 40 secondi, infatti, Mertens prova già a calibrare il destro e poco dopo, ci tentano dalla distanza anche Hamsik e Insigne. E’ un Napoli d’assalto quello andato in scena questa stasera, che al 24°, fa esplodere letteralmente lo stadio San Paolo, grazie ad un gran gol di Mertens, che toglie l’etichetta di partita impossibile, facendo sognare ad occhi aperti tutti e 60 mila tifosi azzurri. L’unica clamorosa occasione nel primo tempo per il Real, è stata una bella verticalizzazione di Kroos ad imbeccare Ronaldo, troppo libero di controllare e di mettere a sedere Koulibaly per la seconda volta in due partite. A salvare il Napoli, però, è il palo…detto anche “San Gennaro”. Il numero dei legni però, viene subito pareggiato da Dries Mertens, che riceve un pallone quasi perfetto grazie ad un rimpallo e prende il legno esterno con il destro in diagonale. Peccato però, che il palo del belga, peserà più di quello di CR7…
Nel secondo tempo, qualcosa si spegne, o per meglio dire, si accende il Real. L’atmosfera si raffredda e l’aria della grande rimonta va pian piano svanendo. Nei secondi 45 minuti, purtroppo, il Napoli come si temeva non riesce a tenere i ritmi della prima frazione di gioco, ed escono fuori tutti i limiti della compagine di Sarri. Dopo appena 5 minuti, infatti, il Napoli commette due errori nella stessa azione, regalando di fatto il gol del pareggio ai Galcticos; che prima, alzano il pressing (che ne l primo tempo era inesistente), inducendo i centrocampisti azzurri all’errore e poi sul calcio d’angolo, concessogli per riparare alla disattenzione precedente, il Napoli commette il clamoroso e inspiegabile errore di marcare a zona saltatori come Bale, Ronaldo e Sergio Ramos. Ed è’ proprio quest’ultimo, che libero di saltare in terzo tempo sul primo palo, impatta di testa alle spalle di Reina. Del tutto inutile, con Ramos già in volo, il tentativo di chiusura di Albiol, nettamente sovrastato. Il sogno cosi, da quando era possibile, è diventato tutto d’un tratto irraggiungibile. Almeno però, subendo gol in questo modo, avranno imparato come si deve marcare in questa partita!? Direi proprio di no, perché pochi minuti dopo, stessa azione, stessi interpreti…stesso risultato. Altro gol di testa di Sergio Ramos, arrivato da calcio d’angolo con marcatura a zona. Addirittura in questa occasione, lo spagnolo ha avuto il tempo di scattare, fermarsi e staccare da fermo. Ditemi voi, si può concedere tanto spazio ad uno specialista del gioco aereo come lui? INECCEPIBILE. Arrivati a questo punto, Maurizio Sarri cambia Rog per Allan (in netto ritardo) e Milik per Insigne, ma niente, il miracolo non arriva. Il secondo tempo lo gioca soltanto il Real Madrid, che al 9o°, rifila perfino il colpo di grazia con il neo entrato Alvaro Morata, che da buon Juventino, zittisce senza pudore la curva del Napoli.
Che dire, c’è molta amarezza in questa eliminazione, dove l’impresa impossibile, è sembrata per 45 minuti diventare realtà; per poi però, tramutarsi di nuovo in un sogno lontano, nel corso del secondo tempo. Molti i limiti di Sarri, relegato ad uno solo tipo di gioco, che lo tiene con le mani legate qualunque esso sia il risultato, o l’avversario. Ma al di la di tutto, è un Napoli che esce sicuramente a testa alta, perché a differenza del povero Wenger, che ne ha presi 10 fra andata e ritorno con il Bayern, puoi dire di averci provato per davvero e addirittura puoi ancora sognare ad occhi aperti, di esserci quasi riuscito. Del resto in questa notte non tutto è andato perduto, perché in fondo, i tifosi del Napoli, hanno 45 minuti ben impressi nella mente…difficili da dimenticare.
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