4 Maggio 2025
  • www.footballweb.it e’ una testata giornalistica
  • registrata presso il Tribunale di Napoli Nord –
  • Numero registrazione 22 cronologico 4288/2016.
  • Editore: Gianni Pagnozzi;
  • Direttore Responsabile: Michele Pisani

Accadde oggi: la tragedia di Re Cecconi

Views: 12

Re Cecconi, centrocampista della Lazio (1977)

Per la rubrica “Accadde oggi” ricordiamo una tragica morte che ha scosso il calcio italiano dei fine anni settanta: quella di Luciano Re Cecconi, all’epoca centrocampista della Lazio e morto a soli ventotto anni il 18 Gennaio 1977. Cresciuto a giocare a calcio come hobby (faceva, infatti, il carrozziere), Re Cecconi cominciò a muovere i primi passi prima nel Pro Patria dove collezionò solo 36 presenze. L’allenatore del Foggia, Tommaso Maestrelli lo volle fortemente. L’esordio in Serie B arrivò il all’undicesima giornata del campionato 1969/1970 contro il Perugia. La stagione fu brillante tanto che il centrocampista in 14 presenze riuscì a segnare anche un gol, mettendosi in mostra.  Qualche anno dopo, Maestrelli divenuto allenatore della Lazio lo portò con sè a Roma. Il campionato della stagione 1972/73 vide la Lazio arrivare terza a soli due punti di distacco con la Juventus capolista. Re Cecconi divenne uno dei protagonisti con 29 presenze e un gol. Solo l’anno successivo, però, Mestrelli ottenne il primo scudetto della storia. Ed anche stavolta il centrocampista della Lazio si mise in luce collezionando ben 2 gol in 23 presenze nonostante anche un infortunio che lo tenne lontano dal campo per 7 giornate. Ma giungiamo fino al 1977. Sulla panchina della Lazio arrivò Luis Vinicio. La Lazio debuttò contro la Juventus in un 2-3 a favore dei bianconeri. Re Cecconi fu autore di un gol capolavoro (anche l’ultimo della sua carriera). Alla terza di campionato contro il Bologna, il centrocampista subì un fallo al ginocchio sinistro che lo costrinse ad uscire al 19° minuto per una diagnosi di uno stop di parecchi mesi. In Nazionale riuscì a partecipare ai Mondiali del ’74. Un’avventura pertanto amara poichè l’Italia uscì sconfitta al primo turno. Tuttavia, Re Cecconi seppe farsi apprezzare non solo per le qualità tecniche, ma anche per i suoi valori umani e caratteriali. Giungiamo ora al 18 Gennaio 1977. Quella sera il centrocampista si trovava con due amici, Pietro Ghedin compagno di squadra e il profumiere Giorgio Fratticioli. I tre si diressero verso la gioielleria sita in Via Francesco Saverio Nitti 68 nella zona della collina Fleming della Capitale. Dal momento in cui i tre entrarono in gioielleria per consegnare dei campioni di profumo, non è chiara la dinamica della tragedia. Con il passare degli anni si è parlato di due ipotesi (con la prima che fu quella su cui si diresse il successivo processo). Si ipotizzò un falso tentativo di rapina per scherzo da parte di Re Cecconi che entrò con il bavero alzato dicendo “Fermi tutti, questa è una rapina!” e simulando il gesto di cacciare dalla tasca una pistola. Il calciatore della Lazio fu, poi, sparato al petto con una pistola Walther calibro 7.65 poichè non riconosciuto e morì in ospedale alle ore 20.04. Fu strano il comportamento di Fratticioli, l’amico gioielliere che negò di conoscere il centrocampista. Il gioielliere 18 giorni dopo fu assolto in tribunale per legittima difesa, nonostante l’opposizione del Pubblico Ministero Franco Marrone.

Un quotidiano annunciava la sua morte così.

Re Cecconi lasciava una moglie, una figlia di pochi mesi e il figlio Stefano di 2 anni. Alla sola età di 28 anni. Molti sono stati negli anni i personaggi che hanno espresso che la dinamica dell’incidente fu diversa. C’è chi sostiene che in realtà, Re Cecconi non disse nemmeno una parola e non fece alcuna azione che potesse far pensare ad un tentativo di rapina. C’è chi, poi, ha un destino come quello di quest’uomo. Un destino indissolubilmente legato sì al calcio, ma anche ad una carriera destinata ad interrompersi bruscamente per un “mistero”. Perchè probabilmente ancora oggi, nessuno saprà mai la verità di quella sera. Di certo Re Cecconi aveva scelto il calcio nella sua vita. Forse lo stesso sport che aveva amato fin da bambino. E molto probabilmente (ci piace pensare) che quello sport per lui era così un punto di riferimento che se avesse saputo già della sua morte, avrebbe nuovamente scelto la sua strada. Forse se non avesse giocato, non sarebbe successo. Troppi forse con un’unica verità. La sua morte. Una carriera stroncata con la consapevolezza che magari sarebbe diventato anche uno dei migliori centrocampisti italiani dell’epoca con l’aggiunta del fatto che era amatissimo dalla tifoseria laziale. A volte ci tocca raccontare delle tragedie. E noi dopo averle raccontate, sentiamo di mettere in evidenza quanto a volte sia tutto così ingiusto. E allora pensiamo a chi (beato lui) s’è goduto le giocate e le qualità tecniche nonchè i gol di Re Cecconi. Calciatore che entra indissolubilmente fra i nostri ricordi e che inevitabilmente deve esser ricordato.

About Redazione 10593 Articoli
Redazione Footballweb. Inviaci i tuoi comunicati alla mail: footballweb@libero.it (in alternativa sulla pagina Facebook) e provvederemo noi a pubblicarli. La redazione non si assume la responsabilità circa le dichiarazioni rilasciate nei comunicati pervenuti.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.