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Continua la rubrica, con molta presunzione, unica nel suo genere ovvero quella di farsi domande e rispondersi…da soli.
Otto milioni di visite, un risultato importante ma ti chiedo se è reale. “Non ci giurerei. I counter che trovi on-line spesso non funzionano al meglio ma seppure fossero la metà o se preferisci solo la decima parte, vuol dire che tante persone hanno scelto una informazione libera che non tifa per questa o quella squadra per fare contenti i tifosi e beccarsi qualche visita in più. Io penso che con tanti siti ci sia l’esigenza di attirare l’attenzione e non sempre lo si fa correttamente. Io sono contrario ad intraprendere una campagna denigratoria contro questo o quel giocatore che decide di cambiare casacca. Posso discuterne il modo ma solo per un giorno. Conosco chi, invece, lo ha fatto (non sempre in maniera ortodossa) per un anno intero e sinceramente per me non è giornalismo ma accanimento vero e proprio. Ma in alcuni casi non lo fanno di spontanea volontà ma motivati da qualcuno. Ho sentito di uno che attacca l’allenatore di una squadra professionistica perché non è aziendalista. Critiche a gettone, anche questo fa parte del mondo dell’informazione”.
Ho la vaga impressione che tu voglia dirmi qualcosa. Dai, sfogati pure. “Io ricordo ancora i miei maestri, tutti. Da Marcello Curzio a Giovanni Mauriello sino a Gianfranco Lucariello e Marco Lobasso. Non ti dicevamo mai bravo, mai una parola di elogio ma ti esortavano sempre a fare meglio. Questi di oggi dopo due giorni ti contestano, sanno più di te e sono pronti a prendere il tuo posto. Incredibile. Pensa che in più di trent’anni ne ho visti di ragazzini che hanno iniziato la carriera giornalistica, alcuni hanno lasciato, altri hanno continuato e adesso lavorano con successo (non so se pagati come meritano) nel mondo dell’informazione. Cosa voglio dire? Non hanno rispetto e riconoscenza, manco ti salutano se ti incontrano e a dire il vero non è che poi sta cosa non mi faccia dormire la notte. Ma e va detto, ci sono anche quelli bravi che ricordano con affetto i miei, modesti, consigli. Su tutti Maurizio Longhi. Uno che spende molto tempo per aggiornarsi, non è un presuntuoso (potrebbe permetterselo) scrive benissimo e lo fa con amore. Da anni è uno dei più bravi in circolazione ma non lavora in pianta stabile, il motivo? Editori senza scrupoli, questi ultimi dovrebbero scomparire in un settore, già di per se pieno di problemi. Nessuno garantisce il tuo lavoro che spesso è in pratica senza rimborso ed inflazionato cosi tanto, credo più di quello degli avvocati”.
Vuoi dire che i tuoi collaboratori sono tutti bravi? “Non l’ho detto ma se permetti lo penso. I due vice direttori (Stefano Sica e Maurizio Longhi) sono due persone eccezionali, anche se con il primo litigo spesso per questioni di tipo politiche, però ammetto che meglio non potevo trovare e se ricoprono un ruolo delicato è solo per merito e non per altro. Tranquillizzati e soprattutto riferiscilo senza pezzi termini: se qualcuno pensa, un giorno, di poterli sostituire deve iniziare a lavorare cosi tanto che cambierà idea”.
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