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DI STEFANO SICA
Continua il digiuno forzato della Paganese che, al Giovanni Paolo II, cade al cospetto della Virtus Francavilla (0-2), incamerando la prima sconfitta del 2020 e la terza gara consecutiva senza gol e vittorie. Gara da dimenticare, con gli azzurrostellati troppo appannati per essere veri. Quasi un revival della sfida persa a Potenza contro il Picerno. Anche allora, l’importanza dello scontro diretto non fu percepito dal gruppo di Erra, come ammesso dallo stesso allenatore. A Francavilla, oggi pomeriggio, la Paganese ha fornito la stessa prestazione confusionaria e senza idee, totalmente asimmetrica rispetto alla prova di forza messa in atto a Monopoli. Trasferta infausta per la Paganese quella con la Virtus: nelle ultime quattro sfide in C, gli azzurrostellati hanno raccolto appena un punto, non andando mai in rete.
FORMAZIONI – Quattro giorni dopo il pari con la Viterbese, mister Alessandro Erra cambia cinque elementi su 11, facendo rientrare Diop in tandem con Calil, e Caccetta al posto di Bramati in una mediana che vede Capece in regia con Scarpa interno. Il 3-5-2 è completato col ritorno di Mattia e Perri come quinti (fuori Carotenuto e Dramé) oltre che di Stendardo al centro della difesa con ai lati Sbampato e Panariello (che aveva guidato il reparto arretrato coi laziali). In porta c’è Baiocco. Molti cambiamenti anche per il tecnico Bruno Trocini. Causa squalifiche, nel 3-5-2 Sparandeo rileva Nunzella a sinistra mentre al posto di Zenuni va Di Cosmo, match winner a Reggio Calabria quando aveva occupato la posizione di quinto a destra. In questo caso sulla fascia ci va Albertini, oggi tra i migliori dei suoi. In attacco, il partner di Perez è Sparandeo.

PRIMO TEMPO – Si parte ed è subito Virtus: è il 7′ quando Albertini elude l’intervento di Perri e vede l’inserimento di Mastropietro che sfugge a Sbampato e trafigge da un paio di metri Baiocco, con la difesa rimasta a guardare. Il centrocampista tarantino, classe ’99, era stato anche l’assist man di Di Cosmo per il gol risolutivo contro la Reggina. Un elemento da monitorare per qualità e dinamismo. In campo ci sono solo i biancocelesti. Di Cosmo spreca due volte di testa a stretto giro: nel primo caso, è il solito Albertini a confezionare un traversone al bacio (palla alzata di poco sopra la traversa), poi è Sparandeo a inventarsi un cross chirurgico non finalizzato dal giocatore andriese. Nel mezzo, la Paganese aveva provato una timida reazione solo con una iniziativa isolata di Calil, la cui staffilata aveva sorvolato la traversa. Il brasiliano lotta, tenta di farsi rispettare in area, ma non raccoglie frutti. Anche Scarpa si dà da fare nel deserto, correndo come un matto, ma non trova assistenza. Il Francavilla gestisce senza problemi la sfida, la addormenta quando vuole e dispone degli azzurrostellati come meglio crede. E dopo la mezz’ora ha una chance clamorosa per chiudere il match: Sparandeo, defilato a sinistra, lancia il siluro che Baiocco non trattiene, il tap-in di Di Cosmo a colpo sicuro va a finire incredibilmente alto. Per l’eroe di Reggio è evidentemente un pomeriggio no dal punto di vista della freschezza mentale e della freddezza sotto porta. Si fa male Caccetta e al suo posto entra Gaeta, con Scarpa che resta a sinistra. Ancora pericolosi i pugliesi nel finale: una trama tambureggiante porta Mastropietro all’inserimento in area, c’è un sospetto contatto con Perri che il romano Moriconi non giudica degno di intervento, quindi Vazquez trova i riflessi di Baiocco con la palla che torna sui piedi di Mastropietro, conclusione che soffia sulla traversa. Chiusura proprio con Vazquez che si accorge del taglio di Sparandeo, che non arriva per un soffio sul pallone.
SECONDO TEMPO – Non cambiano gli equilibri tattici in campo e non cambia per nulla l’atteggiamento della Paganese, nonostante gli assalti avversari del primo tempo. La ripresa semmai si apre col legno colpito in pieno da Marino, che aveva raccolto un pallone sul secondo palo sugli sviluppi di un corner. A quel punto, Erra richiama Sbampato e Perri per far entrare Carotenuto e Dramé. Mosse che serviranno a poco nel buio psicologico azzurrostellato. Tuttavia la Virtus decide di non osare più di tanto, mantenendo una condotta conservativa seppure nel pieno controllo del match. Albertini è però una furia a destra, ha passo e forza esplosiva. E riesce a trasmettere una infinità di palloni al centro con le sue sgroppate: su un ennesimo traversone, è Vazquez, lasciato incredibilmente solo, a non inquadrare la porta ad un passo da Baiocco con un’inzuccata che termina alta. Al 79′ il centro che chiude la contesa: Sparandeo sfonda in area non trovando opposizione in Stendardo, e buca con un diagonale ravvicinato Baiocco. Fanno il loro ingresso Alberti per un impalpabile Musso e Bramati per un Capece non apparso brillante come al solito. In realtà è la squadra di Trocini a sfiorare due volte il tris: anche Vazquez, come Di Cosmo, dimostra poca vena oggi col gol, chiudendo troppo centralmente per Baiocco la propria conclusione, poi è il neo entrato Marozzi a far venire i brividi alla difesa azzurrostellata con un tiro a giro che solo per casualità non inquadra la porta.
SQUADRA DA RITROVARE IN FRETTA – In virtù di questo stop (il settimo in trasferta), la Paganese scivola all’undicesimo posto, facendosi scavalcare dalla stessa Virtus (in attesa dei risultati delle altre tre campane, Avellino, Casertana e Cavese). Se non è crisi, è certamente un momento critico che va monitorato con attenzione e superato alla svelta. Monopoli è il passato, e sabato prossimo al Torre arriva la Cavese in un derby delicato che è peraltro un ennesimo scontro diretto. Guai a fallire ancora.
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