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DI STEFANO SICA

Cade finalmente il tabù Monopoli al Torre (2-0). Ci sono voluti ben 14 anni affinché la Paganese si sbarazzasse finalmente dei biancoverdi in un match casalingo. L’ultima volta accadde nel settembre del 2005 (3-1 in D), ironia della sorte la prima gara degli azzurrostellati in casa in una stagione indimenticabile, la madre di tutte le glorie postume e attuali, quella del ritorno tra i professionisti. La Paganese, in verità, quella partita non la disputò nemmeno tra le mura amiche, bensì sul neutro di Corigliano. Negli ultimi quattro anni, dopo un periodo in cui le due squadre non si sono più affrontate, i pugliesi hanno portato via tre vittorie e un pari dal Torre. Il successo all’esordio della Paganese si lega peraltro alla prima doppietta in carriera di Marco Schiavino: l’ultima rete tra i Pro il difensore romano la rifilò nel gennaio del 2014 proprio agli azzurrostellati nel match vinto dall’Ascoli al Del Duca per 3-2. Tanti, quindi, gli intrecci che rendono questo debutto vincente dei liguorini gustoso, particolare.
FORMAZIONI – Alessandro Erra non cambia tattica e uomini rispetto alla gara di Viterbo. Si prosegue nel solco del 3-5-2 e gli interpreti sono gli stessi: Baiocco tra i pali, Stendardo a comandare la difesa con Schiavino e Mattia ai lati, Carotenuto e Perri a presidio delle fasce con Capece play supportato da Bonavolontà e Caccetta, mentre Scarpa va ancora in panchina per lasciare spazio al tandem Alberti-Diop. Stesso sistema per il trainer biancoverde Giorgio Roselli, che in attacco punta su Fella e Mendicino e a Donnarumma affida il ruolo di mezz’ala con Carriero regista e Giorno a destra. Il pacchetto arretrato lo guida De Franco. La cornice di pubblico è emozionante: sono almeno 1000 i tifosi accorsi al Torre per la “prima” della Paganese, di cui la metà abbonati, ai quali vanno aggiunti i 100 arrivati da Monopoli.
PRIMO TEMPO – Come a Viterbo, l’approccio della Paganese non è particolarmente esaltante. Il fraseggio del Monopoli si lascia preferire ed è a volte talmente irriverente da non lasciare spazio per una gestione minima del pallone. Pochi minuti e Fella sfodera un traversone dalla sinistra che Ferrara aggancia alla perfezione ma spedisce clamorosamente fuori col piattone. La trama simile tra Capece (splendida punizione la sua) e Diop è meno pericolosa e produce un colpo di testa che finisce abbondantemente largo. La spinta propulsiva del Monopoli finisce in realtà dopo 10 minuti, quando Schiavino si inventa un numero da poter raccontare un giorno a figli e nipoti: il difensore, appena superata la metà campo, e in posizione molto defilata a destra, fa partire una palombella velenosa che trova Antonino fuori dai pali e si infila in rete. Astuzia nell’intuire la posizione maldestra del portiere biancoverde o semplice esecuzione di un lancio in profondità per sollecitare l’attivismo degli attaccanti? Non lo sapremo mai. Resta la delizia, l’attimo fuggente di una bellezza irripetibile, anche il pizzico di fortuna che riscatta chi, come lui, negli ultimi tempi non ne conosceva neanche il significato. La stessa Paganese, spesso trafitta lo scorso anno in apertura, magari dopo aver sfiorato il vantaggio, ne beneficia. Segnali positivi se li si vuole cogliere, chissà. Poca roba le conclusioni di Donnarumma e Alberti (la prima a lato, la seconda ben controllata da Antonino), più incisiva invece la trama che porta Bonavolontà al cross dalla sinistra poi rintuzzato da Ferrara e ripreso da Carotenuto con un bel rasoterra (attento il pipelet ospite). Si fa male Bonavolontà dopo un contrasto: lo sostituisce Gaeta. Dopo un tiraccio alto del montenegrino Hadziosmanovic, quinto a destra nello scacchiere di Roselli, la Paganese fa il bis con una ripartenza micidiale (45′): Alberti alleggerisce per Gaeta che strappa con decisione e vede a sinistra Perri, cross calibrato e inzuccata vincente di Schiavino. Qui non c’è margine di discussione: genio e intuito dell’atleta romano sono un fatto ontologico, non contendibile. Schiavino, già prima che parta il traversone, è proteso a mirare l’angolino in cui depositare il pallone. Ingenua la difesa biancoverde, certo. Ma impietosa la Paganese nel chiudere una combinazione con grande rapidità e precisione. Si va al riposo con gli azzurrostellati giustamente sul doppio vantaggio.
SECONDO TEMPO – Roselli cambia qualcosa e sperimenta un attacco a tre velocità, col 2000 Nanni al centro, Cuppone a destra e Mendicino a sinistra. Fuori Fella e Mercadante. Esce anche Donnarumma per Tazzer, che prendendo la fascia destra va spesso in appoggio al tridente pur mantenendo compiti difensivi. Quando poi entra Triarico per Carriero, saltano tutti gli equilibri: l’ex Bisceglie e Matera agisce da centrale ma ovviamente supporta tra le linee gli attaccanti in fase offensiva. Tuttavia il paradosso è che il Monopoli non tira mai in porta se non con una punizione di Giorno respinta in scioltezza da Baiocco. Ed è anzi la Paganese ad andare vicina al tris: il calcio franco di Capece è oro puro per Schiavino che non si porta il pallone a casa per dettagli. Il suo colpo di testa, su un inserimento perfetto, sfiora il palo, ma è evidente anche l’errore di Antonacci che se ne perde la marcatura. I biancoverdi si sono già arresi e dimostrano di non crederci più, prigionieri di una manovra asfittica a ripetitiva. E’ un secondo tempo abbastanza noioso che, al di là di una punizione alta di Scarpa (entrato per uno spento Alberti), potrebbe regalare il gol della bandiera ai pugliesi con un colpo di testa di Cuppone, che spreca a colpo sicuro dopo un corner di Giorno. Gli ultimi minuti sono utili anche per sperimentare Gaeta sulla corsia di sinistra, un ruolo già ricoperto nella stagione precedente (fuori Perri, dentro Bramati). Erra ha deciso: sarà proprio lui il vice Perri in caso di necessità.
ULTIME 48 ORE DI MERCATO – Individuata l’alternativa a Perri, resta da scegliere il ricambio di Carotenuto. Erra ha parlato di un elemento capace di disimpegnarsi sulla fascia destra o da mezz’ala. E tutte le indicazioni portano nella direzione di Mirco Spighi, 29 anni appena compiuti, lo scorso anno al Teramo. L’organico si completerà con un difensore centrale (in auge il nome di Aniello Panariello, 30 anni, un ex che la recente annata ha vestito la maglia del Trento in D) e un attaccante (vicina la firma di Caetano Prosperi Calil, ex Catania e Salernitana in arrivo dai maltesi dell’Hamrun Spartans). Tre operazioni base che comunque non escludono movimenti minori. Si vedrà.
ERRA DIXIT – “E’ stata una partita equilibrata contro un ottimo Monopoli. L’abbiamo sbloccata in modo un po’ fortunoso ma fa parte del gioco. Abbiamo fatto cose buone limitando il loro potenziale offensivo. Avremmo solo potuto sfruttare qualche ripartenza in più che ci avrebbe consentito di soffrire di meno nel finale, ma va bene così. Noi dobbiamo trarre il meglio da ogni situazione: loro a un certo punto avevano tanti giocatori offensivi e noi siamo ripartiti 5-6 volte senza andare mai a concludere. Comunque apprezzo la squadra che è stata sempre equilibrata, saggia, compatta e ordinata. Stiamo bene, non al 100% come è normale che sia ora, ma siamo in forma considerando anche che siamo partiti poco più di un mese fa. C’è compattezza e voglia di aiutarsi l’uno con l’altro. Schiavino? Viene da una storia un po’ particolare, sono contento per lui. Mi fa piacere che sia rientrato a pieno regime, non può che essere per tutti una grossa soddisfazione. Lui ha qualità e può fare anche meglio. Ha mostrato un grande spirito. Il mercato? L’idea è quella di prendere un attaccante che ci dia qualità, non è necessaria la fisicità. Deve saper giocare al calcio. In mezzo al campo vogliamo un jolly che sappia giocare anche sugli esterni oltre che da mezz’ala, infine arriverà un centrale di difesa con buona esperienza. Io comunque sono molto contento dei giocatori che la società mi ha messo a disposizione, anche perché abbiamo puntato molto sugli uomini”.
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