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Servizio di Enzo Paudice @riproduzione riservata
Si parlava di Beatles e Rolling Stones, dei The Pretty Things e soprattutto di Fiorentina-Genoa. È cosi che è iniziato il mio pre-partiva, in contatto con un carissimo amico genoano (Alberto), nel tentativo di convincerlo a non cambiare canale già prima del match, in virtù del suo pessimismo verso la squadra di Juric. Il Genoa, a suo conto, non ha ormai più nulla da chiedere al campionato. Contando inoltre l’ottimo stato di forma della Viola, il suo pronostico non poteva essere che un netto 3-0 per i Viola. L’ho invitato alla calma, ricordandogli che con la Fiorentina nulla è scontato.
Abbiamo avuto entrambi ragione. Se da un lato la Viola ha effettivamente segnato tre gol, dall’altro la squadra di Sousa ha gettato alle ortiche una partita giocata da padrona, regalando ai grifoni altrettante reti. A condizionare la gara è l’ennesimo Black-out della squadra di Sousa, tanto che, vista la periodicità con il quale si presenta tale evento, mi sembra lecito parlare di Viola-Out. In pieno controllo della partita e in vantaggio di due reti, i giocatori di Sousa hanno infatti completamente dimenticato che nel calcio esiste anche la fase difensiva. Nel giro di tre minuti, hanno lasciato liberi in area, prima Simeone e successivamente Hiljemark, i quali non hanno esitato a ringraziare. Una luce di speranza si è poi riaccesa grazie a Kalinic, che su assist di Berna, ha riportato la Viola ancora una volta in vantaggio. Ma è stato lo stesso numero 10 a spegnerla, intercettando, degno del miglior Lucchetta, la palla di mano nella propria aria. Espulsione, rigore trasformato da Simeone, tre a tre, e tanti rimpianti.
Rimpianti che, tra l’altro, crescono maggiormente nel vedere le sconfitte di Lazio e Milan. La Fiorentina aveva l’occasione di avvicinarsi alla zona Europa League, con una partita da recuperare con il tutt’altro che indomabile Pescara. Altra occasione sprecata, con i fantasmi del 2016 che sembrano ritornare. Ridotte notevolmente le speranze che la Viola possa realmente dire ancora qualcosa in questo campionato, non resta, in una domenica così grigia, che godermi la scoperta di un gruppo fantastico come i Pretty Things.
Stay Rock and Forza Viola
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