16 Giugno 2025
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Trotta illude, Comi pareggia, ma l’Avellino s’infuria

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Un punto prezioso per l’Avellino, ma potevano essere 3. Ci ha pensato il signor Minelli di Varese al 7′ della ripresa a regalare un rigore inesistente al Livorno, poi trasformato da Comi per l’1-1 finale, dopo il vantaggio firmato da Trotta. Peccato. L’Avellino avrebbe meritato la vittoria. Prestazione convincente, squadra corta, solida e compatta che ha messo in grave difficoltà un Livorno apparso ben poca cosa, complici le numerose assenze. Sono comunque tante le note positive per Tesser: il secondo gol consecutivo di Trotta, qualche piccolo progresso di Tavano e un’ottima fase difensiva. Il tecnico irpino può respirare ossigeno puro e guardare con fiducia al futuro, nonostante lo scippo.

Tesser rinforza la linea mediana: centrocampo a 3 con Jidayi, D’Angelo e Arini. Ma la rivoluzione è in difesa: Biraschi dirottato a destra, al centro la coppia Rea- Ligi. A sinistra C’è Visconti. Davanti confermato il tandem Tavano-Trotta con Insigne trequartista. Panucci è in piena emergenza in attacco. Assenti Vantaggiato e Fedato, spazio all’ex Comi, supportato da Aramu e Pasquato.

TROTTA COLPISCE- Il Livorno è in flessione. E l’Avellino non sta certo meglio. Per questo motivo  fin dalle prime battute di gioco in mezzo al campo regna la paura. E’ una lunga fase di studio senza troppi sussulti. Solo qualche cross di marca amaranto, neanche troppo insidioso, sventato dalle retroguardia irpina. Bisogna aspettare il 20′ per vedere il primo tiro in porta: Frattali blocca la conclusione a giro di Pasquato da posizione angolata. Un minuto dopo l’Avellino passa in vantaggio: Tavano scatta sul filo del fuorigioco, dà un’occhiata al centro e serve Trotta che fulmina Pinsoglio. Un fulmine a ciel sereno nella calma piatta. Il Livorno non riesce a reagire. Anche perchè l’Avellino è aggressivo e la diga eretta da Tesser regge benissimo. Il pressing irpino è a tutto campo e Tavano e Trotta sono i primi difensori. Per i padroni di casa diventa quindi complicato impostare la manovra già nella propria metà campo. E davanti l’assenza di Vantaggiato si fa sentire. Comunque al 38′ il Livorno si rende pericoloso per la prima volta: Gasbarro semina avversari sulla sinistra e crossa al centro per Comi che in acrobazia impegna Frattali. Prima del riposo si fa male Insigne, prova abbastanza incolore, al suo posto Soumare.

CLAMOROSA SVISTA- Nella ripresa il copione non cambia. Gli uomini di Tesser ostruiscono tutte le linee di passaggio e costringono spesso Pasquato e Aramu a tornare nella propria metà campo per avere qualche pallone giocabile. L’Avellino sembra in assoluto controllo del match fino all’episodio decisivo: al 7′ Biraschi intercetta con il petto in area di rigore. Minelli vede un tocco di braccio inesistente, assegna il calcio di rigore ed espelle il difensore biancoverde per somma di ammonizioni. Inconcepibile. Dal dischetto Comi è freddo e pareggia i conti. Tesser corre subito ai ripari: dentro Nitriansky, fuori Soumare, rimasto in campo meno di 10′. Adesso il Livorno trova più spazi negli ultimi 30 metri, ma non riesce a impensierire Frattali che  sporca i guanti solo per bloccare una conclusione dalla media distanza di Comi. L’Avellino comunque non si sfilaccia, rimane corto, compatto e quando può si affaccia dalle parti di Pinsoglio. Il Livorno ci prova invece al 25′ con Pasquato,  Frattali respinge e salva i suoi. A un quarto d’ora dalla fine Tesser gioca l’ultimo cambio: fuori Tavano, fischiato dai suoi ex tifosi, e dentro il terzino Giron. L’Avellino passa al 5-3-1 per difendere il risultato.  Al 32′ Minelli ristabilisce la parità numerica: espulso Moscati per proteste. Nel finale però nessuna delle due squadre sembra avere più la forza per fare sua la partita. Gioco spezzettato, errori marchiani e una sola conclusione pericolosa, quella di Jidayi che lambisce il palo in pieno recupero. E’ l’ultima emozione del match. Poi tutti a casa. Sorride amaro Tesser per i due punti persi, sorride e basta Panucci: oggi il suo Livorno è stato premiato oltre i propri meriti.

 

Mariano Messinese

Twitter:@MarianoWeltgeis

 

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Vintage nell'anima e nel corpo, look anni '70, letterato, amante del calcio, di Battisti-Panella e di Nietzsche. Perchè vi dico questo? Perchè chi sa solo di calcio non sa niente di calcio.

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