15 Giugno 2025
  • www.footballweb.it e’ una testata giornalistica
  • registrata presso il Tribunale di Napoli Nord –
  • Numero registrazione 22 cronologico 4288/2016.
  • Editore: Gianni Pagnozzi;
  • Direttore Responsabile: Michele Pisani

Tim Cup: Il Milan vede l’Europa dalla porta di servizio, però…

Views: 1

lauriServizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA


Una grande occasione. Nel marasma, che ormai contraddistingue ogni stagione rossonera da 4 anni a questa parte, l’opportunità fortunosa di tornare in Europa si presenta alla porta di via Aldo Rossi. Un regalo di Natale anticipato, confezionato dalle eliminazioni premature di Genoa, Roma e Fiorentina, impacchettato da Alessandria, Spezia e Carpi. Troppo ghiotta la probabilità statistica alta di arrivare alla finale con una “big” della Serie A, per fallire la partita del Ferraris con la Sampdoria. E così il Milan, non senza qualche difficoltà, conquista il fondamentale passaggio del turno, sbarazzandosi dei blucerchiati. La squadra di Montella ha fatto di tutto per facilitare il compito a Bacca e compagni. Se qualche miglioramento negli schemi della squadra di Genova si comincia a intravedere, è pur vero che il bel gioco a cui l’aeroplanino ci ha abituati nei suoi trascorsi con Catania, ma soprattutto Fiorentina, è molto al di là dal venire. La buona volontà ha dovuto fare i conti con l’imperizia di Zukanovic, che ha deciso di lasciare i suoi in inferiorità numerica, proprio nel momento migliore della Doria, per una protesta tanto plateale quanto evitabile.
Il Milan era già in vantaggio, con la rete dell’1-0 segnata al 50′ da Niang, che, sul filo del fuorigioco, aveva sfruttato una verticalizzazione precisa di Bacca e aveva infilato Viviano con un preciso diagonale sul palo lontano. A dire il vero, i rossoneri avevano faticato non poco a trovare la rete. Nel primo tempo, la Sampdoria è rimasta compatta, lasciando pochi spazi. Anzi, è riuscita a impensierire l’ex tecnico Mihajlovic in più di una occasione. Abbiati ha dovuto rispolverare i suoi guanti, per sventare le minacce portate da Muriel e Carbonero. Il più attivo dei rossoneri nella prima frazione è stato Mbaye Niang, senza però intaccare il punteggio, salvo poi rimediare nel secondo tempo.
Mihajlovic ha deciso di dare una chance, in difesa, a Philippe Mexes. La prestazione del francese, pur attenta, non è stata priva di defaillances, soprattutto dopo il gol segnato dal Milan, quando la strada era ormai in discesa. Suo l’errore che ha messo Muriel in condizione di sfoggiare la sua velocità e i suoi dribbling. Il colombiano però, per fortuna del Milan, si è perso in un funambolismo di troppo e non è riuscito a concludere a rete in maniera accettabile. La paura e la stanchezza hanno preso il sopravvento nei rossoneri, in soccorso dei quali è arrivata l’espulsione di Zukanovic, che ha di fatto tagliato le gambe alla risposta doriana. Montella ha provato a dare un po’ di estro in attacco, inserendo Cassano, ma la condizione fisica del barese è sembrata piuttosto lontana da quella dei tempi migliori. Così, il Milan si è limitato a sfruttare le ripartenze, attivate dal nuovo entrato Josè Mauri, che finalmente ha dato prova di personalità. In prima battuta, Niang ha servito Bacca con un cross teso dalla sinistra, su cui l’ex Siviglia è arrivato con un attimo di ritardo, non riuscendo nel tap-in vincente. Poi, nei minuti di recupero, il colombiano si è fatto perdonare, con una bella azione personale in area, mandando Regini al bar e infilando Viviano con freddezza, per il gol che ha chiuso la partita.
I fischi di fede blucerchiata dagli spalti a fine gara hanno reso la situazione precaria di Montella. L’investimento di Ferrero nello scegliere l’aeroplanino non è stato, finora, supportato dai risultati. Tuttavia l’eliminazione dalla Coppa Italia potrebbe essere un’occasione importante per concentrarsi sul campionato, visto che l’organico doriano non era attrezzato per gestire entrambi i fronti. Applausi, invece, dallo spicchio di curva riservato ai tifosi rossoneri, giunti a Genova. Probabilmente, più che la prestazione, per cui comunque il Milan ha meritato la vittoria, i supporters milanisti hanno applaudito il passaggio del turno in una parte di tabellone piuttosto favorevole. Non è stata di certo una serata esaltante, dal punto di vista del gioco, ma serviva la vittoria e la qualificazione ai quarti ed è stata centrata. Adesso basterà non commettere passi falsi contro il Carpi, in prima battuta, e contro la vincente tra Spezia e Alessandra, per portarsi in finale.
Finale che, però, non autorizzerà i rossoneri a festeggiare anticipatamente la qualificazione alla prossima Europa League. In virtù del nuovo regolamento (approvato per il trienno 2015-2018), infatti, nel caso in cui una delle due finaliste fosse già qualificata nelle coppe, grazie al piazzamento in campionato, non basterà la partecipazione alla finale per garantire l’accesso in Europa League all’altra squadra. Per cui, se il Milan desidera entrare in Europa dalla porta di servizio, ovvero tramite la coppa Italia, dovrà esclusivamente vincere il trofeo, che manca nella bacheca rossonera da ben 12 anni. E, se il rendimento in campionato non migliorerà sensibilmente, forse, sarà anche la strada più facile da imboccare.

Twitter: @Val_CohenLauri

About Valerio Lauri 761 Articoli
Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.