Views: 1
Quando in sala stampa è giunta la distinta con le formazioni, molti stentavano a credere a ciò che leggevano, scorrendo i nomi degli undici in campo. Bollini sconfessa se stesso, e ciò che ha provato in settimana negli allenamenti. Chissà, sarà stata la classica pre-tattica. Comunque il coraggio non gli manca, e manda in panchina Rosina e Improta. I compagni di reparto di Coda sono stati Sprocati ed a sorpresa Alfredo Donnarumma, Aglietti ha risposto con Bentivegna dietro Cacia in un 4-2-3-1. Il succo delle scelte dei tecnici, ha detto che in campo c’è stata solo la Salernitana. Un dominio iniziato dopo otto minuti di partita e durato fino al gol di Bernardini che ha dato la sicurezza della terza vittoria consecutiva granata. Un dominio bello, nel quale i granata hanno prodotto troppo, causa anche i soliti errori di finalizzazione. A conti fatti, sono state forse troppe prima di sbloccare il risultato: è questa l’unica nota negativa della gara della squadra di Bollini. Coda inceppato, i compagni imprecisi oltre modo, e per celebrare il primo gol in maglia granata di Sprocati bisognava attendere l’inizio del secondo tempo. Fischio d’inizio, e le danze le hanno aperte i terzini, con due conclusioni che calibrate meglio potevano essere più pericolose. Poi è iniziato lo show di Coda. Avendo capito che non era la sua giornata, l’avanti granata non si è scomposto e da ragazzo intelligente si è messo a disposizione dei compagni. Il centravanti a fine gara, nonostante non ha segnato, ma è comunque stato il migliore in campo. Dove stazionava la palla, lui c’era. Ma la dea bendata ci ha messo molto di suo. Al 24’ il primo legno di giornata, tiro dal limite deviato da Mignanelli. Al 42’ punizione a giro, respinta da Lanni sulla traversa. In mezzo un colpo di testa di pochi centimetri a lato e due assist illuminanti per Donnarumma e Minala, malamente sprecati. Solo per queste cose, partita da incorniciare, con il ragazzo che inizia a strizzare seriamente l’occhio alla massima serie. Nell’Ascoli che non gioca ed assiste passiva in campo, si salva solo Lanni, bella la sua parata su un diagonale di Sprocati. Che lascerà il suo segno sul match dopo nemmeno 120” dell’inizio della ripresa del gioco. Odjer si fa respingere il destro, l’ex Pro Vercelli è li a due passi, e lo stadio esplode in un urlo liberatorio. Fossero passati altri 10′ con il risultato fisso sullo 0-0, in campo sarebbe salito il nervosismo, e lo stadio avrebbe iniziato a vedere le streghe di un pareggio immeritato, se non addirittura di una beffa clamorosa. Invece al 47′ l’Arechi comincia a ballare, ed a dare ancora più incitamento ai ragazzi in campo. Odjer sprecava un contropiede cinque contro tre, poi Sprocati saltava più in alto di Mignanelli ma non trovava il bersaglio. Ma nella domenica delle prime volte, arriva quella del Ministro della difesa granata, alias Bernardini. Correva il 20’, quando il difensore chiudeva la partita raccogliendo la splendida punizione a giro di Vitale che aveva colpito il terzo palo di giornata: tap in col mancino e apoteosi granata. Bella quasi da non credere, erano mesi che non si vedeva una squadra cosi autoritaria in campo. Una squadra che ha fatto vedere chi era la più forte in campo, senza paura. Ormai salvo complicazioni, la salvezza è li a portata di mano, ed il sogno play off dista solo 4 punti, Hellas Verona permettendo.
Lascia un commento