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A Salerno c’è chi vuole sognare … e chi causa multiproprietà non vuole rimanere deluso. Quindi Granata nelle parti alte della classifica, ma alla fine si sta con i piedi ben saldi per terra. Sabato, erano piu di 8000 spettatori all’Arechi e gli uomini di Ventura; con la seconda vittoria del 2020 spiccano il volo. Avevano promesso un sold-out e il muro umano della Curva Sud Siberiano, che ha infiammato letteralmente l’impianto di via Allende. Sebbene i numeri non diano ragione all’iniziativa messa in campo dai club organizzati e dalla tifoseria, il campo, i giocatori granata e tutto lo stadio canta, in virtù di quella compattezza (seppur in parte) ritrovata. Non bastano i 700 tifosi accorsi da Cosenza a coprire le voci della torcida granata, che durante tutto il match tra Salernitana e Cosenza non ha mai smesso di incitare la squadra. Quella stessa squadra che – non solo ringrazia con due gol (quelli di Lombardi e Akpa Akpro) – ma che apre le braccia, come a stringere attorno a sè tutti i presenti.
La Curva nonostante contesti la gestione Lotito, è accanto agli uomini di mister Ventura in campo, ma non dimentica mai il leit motiv: contestare la società, urlando il “no” secco alla multiproprietà. Quel “no” che è arrivato durante tutta la settimana, quando la città di Salerno è stata tappezzata dai manifesti di protesta “Lotito, Salerno non ti vuole”. Quello stesso Lotito che prima ha “buttato la pietra” – in un comunicato che risale ad aprile 2019 in cui promise insieme a Marco Mezzaroma “la massima serie” – e poi ha quasi “nascosto la mano”. “Da anni lo abbiamo capito, il tuo tempo è finito”: è lo striscione esposto al fischio di inizio, nella parte inferiore del settore caldo, firmato Ultras granata. Ma non si è presentato nemmeno questa volta all’Arechi, forse i tifosi ringraziano o forse no. Fatto sta, che non hanno mai smesso , di contestarlo, di continuare a sottolineare che “si cerca la chiarezza, alle parole seguano i fatti”. No al “galleggiamento” è lo stesso “no” alla multiproprietà.
Ma come in un “film che lascia tutti senza parole” – soffermandoci con romanticismo – la Salernitana è una città intera, perchè la Salernitana è anche un giocatore che bacia la maglia, tra gli applausi di chi – instancabilmente – è corso giù da quella gradinata esultando, tifando, saltando. Quegli spalti che presto (ci auguriamo) potranno ritornare protagonisti di lacrime di gioia, risate, a volte imprecazioni, altre volte parole di rabbia miste ad esultanze. Perchè sia sempre tempo di “che spettacolo quando giochiamo noi, non molliamo mai…”. Su quei gradoni – infatti – non si molla (quasi) mai e Salerno stasera, è una bella e (quasi mai rara) eccezione che conferma questa regola
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