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Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Un successo importantissimo per la Salernitana, che espugna il Torre di Pagani col minimo sforzo e si porta a +5, sul Benevento che esce sconfitto dal Via del Mare di Lecce. Un vantaggio pesante con ancora cinque gare da disputare. È bastato un autogol di Moracci per avere la meglio su una Paganese, che poco ha fatto nell’arco dei 90′. Con due occasioni una ad inizio gara, è la seconda al 94′ che avrebbe avuto il sapore della beffa. Alla fine la formazione azzurrostellata è stata domata. La gioia finale è stata rovinata dal battibecco tra Cristea e Gabionetta, che al triplice fischio finale stavano quasi per venire alle mani: Mendicino e Menichini sono prontamente intervenuti per sedare il tutto, col brasiliano che è fuggito negli spogliatoi senza salutare i tifosi come ha fatto invece il resto della squadra. Come uno scioglilingua, 4-3-3 contro 4-3-3. Menichini conferma le indiscrezioni iniziali con Calil alla guida dell’attacco, completato da Gabionetta e Negro sugli esterni. Il trainer granata deve rinunciare agli infortunati Trevisan, Nalini e Bianchi e privo pure dello squalificato Pestrin: chiavi della regia nelle mani di Moro, con Bovo e Favasuli ai suoi lati, mentre in difesa si rivedono Lanzaro e Franco. Il primo si posizione al centro accanto a Tuia, peraltro capitano per l’occasione, il secondo va a sinistra. Colombo confermato terzino destro. Per la Paganese invece due cambi in extremis a distinta già stampata: Armando Perna si fa male nel riscaldamento e Sottil è costretto a inserire Donida dal primo minuto sulla destra, facendo scalare Tartaglia al centro. Dentro pure Russini mezzala, al posto dell’inizialmente indicato titolare Malaccari. Primo brivido di marca paganese, al quinto minuto, quando Deli s’inserisce in posizione regolare e libera la girata di destro in area che termina sull’esterno della rete, strozzando in gol l’urlo del gol ai sostenitori locali. Risponde Gabionetta all’undicesimo con una bella percussione sulla destra: Djibo bruciato, tunnel a Deli in accentramento e conclusione che termina sul fondo. Dopo sette minuti è Negro, dalla distanza, a impensierire Casadei che si distende e blocca a terra la conclusione. La Salernitana prende in mano il pallino del gioco e cresce alla distanza, con gli uomini di Sottil che tentano esclusivamente le ripartenze. Nessun problema per l’estremo difensore locale quando al 24’ Calil tenta la deviazione di testa su calcio piazzato, ma la sfera gli piomba lentamente tra le braccia. Al 28’ occasione nitidissima per i granata: calcio di punizione battuto a sorpresa dalla trequarti per Negro, bravo ad andar via sulla sinistra e a sorprendere Casadei con un tentativo di cross dal fondo: la contemporanea opposizione di palo e portiere evita il gol. Sul finire di tempo (43′) l’episodio più contestato: da destra Tuia ha appoggiato un pallone interessantissimo in area proveniente dal piede caldo di Negro, su cui s’è avventato in spaccata Lanzaro, ma proprio mentre la sfera si stava dirigendo in porta, con Casadei a terra, Colombo ha deciso di ribadire in rete ma…era in offside: la segnalazione dell’assistente Salvatore Sangiorgio arriva con leggero ritardo, peraltro con palla forse già entrata. Vibranti proteste di tutta la panchina, l’episodio farà discutere. Nella ripresa la Salernitana spinge e trova il vantaggio dopo dieci minuti grazie a un tesissimo cross dalla sinistra di Michele Franco, ottimamente servito da Negro, che mette in difficoltà Moracci, il quale non riesce a distaccarsi dalla traiettoria e batte il suo stesso portiere per il più classico degli autogol. Menichini non lascia ma…raddoppia: fuori uno spento Favasuli, dentro Perrulli. L’ex Lupa Roma, però, si piazza a centrocampo e tatticamente non cambia nulla. Al quarto d’ora il sorprendente Tuia esce benissimo palla al piede dalla difesa e dopo uno slalom importante arriva alla conclusione dal limite, ma ciabatta clamorosamente verso l’alto. Menichini gioca anche la carta Cristea al posto di un Calil in ombra. I granata accelerano, la Paganese è in bambola ed è Gabionetta che prova a salire sugli scudi al 19’ con una conclusione deviata che fa la barba al palo. Sottil esaurisce i tre cambi a sua disposizione prima della mezzora: l’ultimo a fare il suo ingresso è Biasci, che va a posizionarsi accanto a Girardi in avanti. Attacco più pesante, dunque, ma è ancora la Salernitana a fare più male: minuto 25’, Perrulli si libera bene in area e impegna seriamente Casadei che mette in corner sul suo palo. Negro accusa un piccolo fastidio all’inguine (32’), il trainer lo sostituisce precauzionalmente con Mendicino. Cinque minuti più tardi la Salernitana fallisce clamorosamente il colpo del kappaò dopo un contro piede ben innescato da Moro, con palla aperta in profondità sulla sinistra per Mendicino, abile a servire l’accorrente Gabionetta, autore però di una conclusione imprecisa a tu per tu con Casadei. Al secondo minuto di recupero cerca gloria Mendicino dal limite, ma la sua conclusione ha poca fortuna. La Salernitana finisce dominando, contro una Paganese ormai stanca e incapace di impensierire la retroguardia, che tenta solo con la forza della disperazione (una girata di Longo a recupero qusi finito) di pervenire al pareggio. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ora sotto con la Lupa Roma dopo Pasqua.
Raffaele Cioffi
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