5 Ottobre 2024
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Primi e contenti

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Servizio di Maurizio Longhi @riproduzione riservata


Neanche il tempo di respirare che domani il Napoli già ritorna in campo per affrontare lo Shakhtar, una vittoria, soprattutto con più di un gol di scarto, riaprirebbe le speranze di qualificazione che svanirebbero in caso di risultato negativo. Gli azzurri stanno facendo il loro dovere soprattutto in campionato, contro il Milan è stata fornita una prestazione non eccelsa dal punto di vista della qualità ma è arrivata l’intera posta in palio, aspetto più importante. Bisognava vincere soprattutto dopo il mezzo passo falso di Verona contro il Chievo, lasciare altri punti per strada avrebbe potuto pesare sulla classifica, chi ne ha persi tre nell’ultimo turno è stata la Juve. I bianconeri sono caduti nella Marassi blucerchiata, ad aprire le danze per i doriani è stato proprio un ex azzurro, Duvan Zapata, che molti rimpiangono avendone caldeggiato la permanenza ma, giustamente, reclamava spazio e non poteva accontentarsi di essere la terza scelta dopo Mertens e Milik. Seconda sconfitta in tredici partite di campionato per i campioni d’Italia, una media piuttosto negativa considerando che le candidate al titolo non dovrebbero cadere più di quattro o al massimo cinque volte.

Tornando al Napoli, era importante vincere dinanzi al proprio pubblico, contro una squadra, come il Milan, partita maluccio ma che stava dando segnali di crescita. Al San Paolo, invece, gli uomini di Montella hanno mostrato pochezza tattica e tecnica, la società ha speso cifre faraoniche in estate per costruire un organico in grado di puntare ad un piazzamento Champions che, attualmente, appare lontanissimo. I rossoneri, nonostante non avessero di fronte il solito Napoli da applausi, sono riusciti a non rendersi mai pericolosi dalle parti di Reina, il gol nel recupero di Romagnoli è stato bello da vedere ma arrivato quando ormai già stava calando il sipario sulla partita. Da non trascurare la solita ingenuità del Napoli che, a volte, pare proprio non voler chiudere le partite con la porta inviolata, come se si divertisse a dare il contentino agli avversari dimenticando che i campionati li vincono le squadre con la retroguardia meno perforata. Insomma, è bastato un Napoli discreto per piegare un Milan a cui Montella deve necessariamente dare una identità, quella che al momento manca alla squadra, imbottita di ottimi elementi ma non adeguatamente amalgamati.

Pur avendo avuto un rendimento quasi impeccabile finora, il Napoli si trova in testa alla classifica ma con soli due punti di vantaggio rispetto all’Inter, altra squadra imbattuta ma con un pareggio in più rispetto alla capolista. Occhio alla Roma che, avendo una partita in meno, potenzialmente potrebbe raggiungere proprio i nerazzurri al secondo posto, complimenti a Di Francesco che ha tratto solo insegnamenti dai due ko subiti proprio contro Inter e Napoli creando quella che attualmente è una macchina perfetta sia in Italia che in Europa. Delle candidate al tricolore, quella più in difficoltà appare proprio la Juventus che, pur capitolando a Genova, ha comunque segnato due gol nel recupero dando dimostrazione di non darsi mai per vinta, quindi, guai a considerare in crisi gli uomini di Allegri, in affanno sì ma in crisi no. Per il Napoli inizia una prima fase cruciale, al di là dell’impegno importantissimo in Champions, in campionato c’è la delicata trasferta di Udine, basti ricordare ciò che avvenne due anni fa per non sottovalutare la sfida, e poi verrà la Juve a Fuorigrotta, dove una vittoria varrebbe sei punti.

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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