16 Giugno 2025
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Pagani in festa per i 90 anni: le sensazioni di Romano, De Sanzo, Scala e Raiola a FBW

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“Storia e storie della Paganese. Novanta anni di emozioni”. Nel corso della manifestazione che ha festeggiato con un volume i 90 anni di vita della Paganese, presso l’Auditorium di Piazza S. Alfonso a Pagani, abbiamo incrociato due ex giocatori azzurrostellati protagonisti della storica promozione dalla serie D alla C2 nel 2006, Gaetano Romano e Fabio De Sanzo, i quali hanno voluto sciogliere ai nostri microfoni sensazioni e ricordi della loro esperienza. “Sono venuto qui con enorme piacere – le parole di Romano, attaccante napoletano che dal 2004 al 2006 timbrò ben 40 centri -. E’ stato bello riabbracciare i nostri tifosi, il presidente Trapani e tutte quelle persone che ci sono state vicine in quei momenti che ci portarono al salto in C2 nel 2006 dopo 19 anni di serie D. Fu una pagina storica. Il nostro era un gruppo vero, una famiglia a tutti gli effetti che partiva dalla società per finire ai magazzinieri. Dopo la vittoria del campionato continuammo ad allenarci come se non fosse successo nulla perché ci tenevamo a vincere anche lo scudetto di categoria e a dare una doppia soddisfazione ai tifosi. E riuscimmo anche in quell’intento. E’ un onore essere coinvolto in una giornata che celebra la storia gloriosa di questo club. La Paganese attuale? Ha un allenatore bravo che fa giocare benissimo la squadra. Domenica ha ottenuto un risultato prestigioso e, quando ci sono giovani interessanti e vogliosi, non si può che fare bene. Spero che la mia Paganese, e ci tengo a ribadirlo, possa fare un grandissimo finale di campionato, magari centrando quei play-off che coronerebbero una stagione vissuta tra difficoltà e gioie”.

“Sono passati 10 anni dall’ultima volta in cui ho vestito la maglia della Paganese ma, quando posso, vengo sempre qui e lo faccio molto volentieri – l’esordio di De Sanzo, difensore di Castrovillari in azzurrostellato dal gennaio del 2005 al 2007 -. Era giusto esserci per festeggiare questa giornata insieme a tutti i miei vecchi amici. Per me è solo un motivo di orgoglio aver contribuito a scrivere un pezzo di storia della Paganese. Ricorderò per sempre la partita della festa col Brindisi, nel 2006. Fu la più bella ed emozionante della mia carriera. C’erano 7000 spettatori e, vincendo 2-1, tagliammo il traguardo della C2 con cinque giornate di anticipo. Sono ricordi indelebili che ti restano nell’anima. La Paganese di oggi è gestita dalle persone giuste al posto giusto. C’è Ferrigno e il mister stesso è uno tra i migliori di questa categoria. Il presidente poi è una figura molto importante per la Lega Pro attuale. Trovarsi a lottare per un obiettivo come i play-off è fondamentale e significa che si è lavorato bene e che sono stati fatti gli acquisti azzeccati. Ora bisogna solo augurarsi che si continui su questa strada”.

Mimmo Scala ha guidato il reparto offensivo della Paganese nella stagione 1991/92, culminata nella promozione in D. Il 1991 fu peraltro l’anno in cui fu istituito il campionato di Eccellenza. Un traguardo storico anche per questo. Scala, fino a qualche mese fa, è stato vice di Mario Turi sulla panchina del Sorrento, prima dell’avvicendamento col duo Coppola-Amita. Anche la punta di Pimonte non ha mancato di soffermarsi con FootballWeb sulla sua parentesi azzurrostellata: “L’allenatore era Guglielmo Ricciardi, eravamo una gran bella squadra e un gruppo magnifico. Chiudemmo il campionato con quattro giornate di anticipo pur avendo rivali di prestigio, penso a Nocerina, Cavese o Angri. Un aneddoto? Il derby di ritorno con la Nocerina. Era una partita molto sentita in città: i tifosi facevano continuamente capolino al campo durante la settimana e in ogni angolo ci incitavano continuamente a fare il massimo. Fu una settimana intensa: si respirava una atmosfera indescrivibile e arrivammo al derby con una carica eccezionale. Al Torre c’erano 6000 tifosi, numeri sbalorditivi per un campionato di Eccellenza. Pronti, via e la sbloccai io di testa. Non vi sto a raccontare la gioia che provai. Alla fine vincemmo 2-0. Approdammo in D e, l’anno successivo, rimasi solo due mesi prima di andare via. E’ ancora bellissimo ricordare la forza di quella squadra: c’era gente come Peppe Orlando, Davide Catapano, Catello Gargiulo o Agostino Esposito. Giocatori che la categoria la sapevano masticare. Noi partimmo col proposito di vincere il campionato perché sapevamo che ce l’avremmo potuta fare. E man mano i risultati ci hanno fatto acquisire maggiore consapevolezza perché vincere aiuta a vincere. Pagani mi è rimasta nel cuore e ho avuto il privilegio di viverla da calciatore vincente”.

Finalino col dg Filippo Raiola, col quale abbiamo intrattenuto una breve chiacchierata sulla serata: “Abbiamo voluto che ci fosse una rappresentanza della nostra squadra attuale oltre al nostro tecnico Grassadonia. Ogni giocatore ha potuto, infatti, immergersi nelle gesta di personaggi importantissimi per la maglia azzurrostellata, tra ex giocatori, allenatori e dirigenti. E magari i nostri ragazzi si saranno convinti ulteriormente che la Paganese ha una storia nobile e che militare in questo club è un onore”.

Stefano Sica
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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di Footballweb

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