16 Giugno 2025
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Leicester, non l’unica Cenerentola

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Il 2 maggio 2016 per gli amanti del calcio sarà una data da ricordare: il Leicester vince (semplicemente dal divano) la Premier League! Alla squadra guidata da Claudio Ranieri basta il pareggio nel posticipo tra Chelsea-Tottenham (2-2) per aggiudicarsi matematicamente il titolo per la prima volta in 132 anni di storia. La favola Leicester ha incantato il mondo: data per possibile retrocessa ad inizio anno, ha saputo, partita dopo partita, mettere sul campo quella cattiveria giusta, combinata ad una attenta guida calcistica come mister Ranieri, e schiacciare le superpotenze inglesi. I milioni di Manchester e Chelsea nulla hanno potuto in quest’annata, se non osservare il miracolo della cenerentola Leicester.
Ma il Leicester non è stata l’unica cenerentola della storia: senza allontanarci troppo dal Regno Unito e tornando indietro negli anni, precisamente al 1995, torna in mente l’impresa del Blackburn Rovers di Kenny Dalglish, trascinati dai gol di Alan Shearer. Tornando più indietro ancora, fino al 1978, invece, c’è la storia unica nel suo caso del Nottingham Forrest che vinse il titolo dopo essere stato promosso dalla Second Division. Quella squadra vinse poi due Coppa Campioni consecutive restando l’unica ancora oggi ad avere più coppe dalle grandi orecchie in bacheca che titoli nazionali.
Qualche “Cenerentola” però l’abbiamo avuta anche in Italia. Se gli scudetti di Lazio e Roma, così come quelli del Napoli di Maradona, sono più rari rispetto alle tre sorelle Juventus, Milan e Inter, anche la Serie A ha la sua favola col lieto fine. E’ il Verona di Bagnoli che nel 1985 vinse lo scudetto davanti a Torino, Inter, Sampdoria, Milan e Juventus con i gol di Nanu Galderisi e le parate di Garella. Agli ordini del “mago della Bovisa” c’erano anche stelle come Briegel ed Elkjaer che portarono una città di poco più piccola di Leicester sulla cima d’Italia. Nel 1970, invece, toccò al Cagliari guidato da Scopigno conquistare quello che ancora oggi rimane l’unico scudetto.
Spostandoci in Francia invece, La Ligue 1 ha visto dopo il dominio del Lione con sette scudetti consecutivi, prima il Lilla (2011) e poi il Montpellier (2012) riuscire a coronare un sogno inaspettato così come il Lens nel 1998.
In Germania si deve tornare indietro fino al 2009 e al Meisterschale del Wolfsburg quando ancora non era una realtà consolidata in Europa che, guidata da Magath con Zaccardo e Barzagli in rosa oltre al giovane Edin Dzeko, distanziò il Bayern Monaco campione uscente.
Nel 2000, in Spagna, toccò al Deportivo La Coruna conquistare a sorpresa il primo (e unico) titolo della Liga.
Anche in Olanda, terra di scudetti dell’Ajax e del PSV, c’è stato spazio per il Twente di Erschede nel 2010.
Seppure le squadre di club hanno più attitudine a compiere l’impresa, non mancano le nazionali. Come non ricordare la vittoria del Campionato Europeo 1992 della Danimarca di Richard Møller-Nielsen al quale non doveva nemmeno partecipare poiché non qualificata, salvo poi essere richiamata a seguito dell’esclusione della Jugoslavia. Torna alla mente anche la storica impresa della Grecia di Otto Rehhagel nel 2004, trascinata da Zagorakis, premiato migliore giocatore del torneo, e quella più remota della Cecoslovacchia nel 1976.
La domanda, infine, sorge spontanea: chi sarà la prossima?

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