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VOTO 0 – ad Andrea Mandorlini. Il suo Verona scende in campo col piglio giusto, visto che, dopo soli 27 secondi, passa già in vantaggio. Gli scaligeri rintuzzano gli attacchi del Napoli anche grazie ad un grande Rafael (che vince il confronto col Rafael partenopeo. Quando, però, si arriva al punto cruciale della gara, il tecnico dei veronesi, che dalle parti di Napoli è amato tanto quanto la peste, impazzisce e inserisce attaccanti a iosa. Risultato: il Napoli passeggia nelle praterie della metà campo gialloblu e impallina il Verona. MANICOMIO
VOTO 1 – alla reazione dell’Empoli. I toscani si spengono al minuto 30 e passano un “brutto quarto d’ora”, in tutti i sensi. La reazione è non pervenuta, Sarri resta di sasso e si risveglia solo nell’intervallo, rinnovando la mediana. La ripresa non produce risultati di rilievo, se non qualche sbadiglio dal settore distinti e il risultato non varia. BLACKOUT
VOTO 2 – ancora una volta, al Parma. Ok, i problemi societari ci sono, la squadra rende molto meno di quanto dovrebbe e l’allenatore non sa più che pesci pigliare. Ma non è possibile che si passi da una stagione con Europa League conquistata sul campo ad un’altra in cui si rischia la serie B. Emblematiche le amnesie difensive di Capitan Lucarelli. MISTERODELLAFEDE
VOTO 3 – a Zouhair Feddal. Il brutto voto è ovviamente da estendere a tutta la difesa del Palermo, ma le maggiori responsabilità sono del 25enne marocchino. L’errore in disimpegno, con cui al 32esimo del primo tempo serve alla Juve una infallibile occasione per il vantaggio firmato da Vidal, è di quelli da penna rossa. Non convince nemmeno quando, in occasione del secondo gol dei bianconeri, lascia troppo solo Llorente, libero di colpire di testa per il raddoppio. TIMIDONE
VOTO 4 – alla Roma di Garcia. Dopo le 7 sonore sberle rifilate alla squadra della città dei 7 re, ci si aspettava quanto meno un arrembaggio dei giallorossi, alla ricerca della vittoria. Ne viene invece fuori uno scialbo 0-0, che permette anche alla Juve di scappare. Ovvio, merito anche della Samp e della sua fase difensiva. Ma dalla compagine capitolina, ci si aspetta sicuramente qualcosa in più. RIMANDATI
VOTO 5 – alla banda Mazzarri, ovvero l’Inter. Sulla carta, doveva essere una vittoria facile. Sul campo, doveva esserlo ancor di più, dopo l’espulsione ed il rigore concesso intorno al 30′ del primo tempo. Ma 60 minuti di superiorità numerica non sono bastati a dissipare i dubbi che aleggiano intorno al “progetto” Thohir. Unica nota lieta: il risultato, che permette ai nerazzurri di conquistare tre punti preziosi. INCOMPIUTI
VOTO 6 – ad Alessandro Matri. Oggettivamente, per la prestazione, meriterebbe sicuramente di più, molto di più. Rivederlo a buoni livelli è certamente un piacere per il calcio italiano. Non sarà Van Basten, ma col Genoa può togliersi più di qualche soddisfazione. E la fiducia di Gasperini e i buoni risultati del Genoa avvalorano la tesi. BENTORNATO
VOTO 7 – a Nigel De Jong e Saphir Taider. Due giocatori diversi, anche d’età, ma simili per la tenacia e l’impegno che mettono in campo. Il primo è il solito mastino che morde le caviglie della Fiorentina e, all’occorrenza, incorna sugli schemi milanisti. Il secondo firma una grande prestazione, regala l’assist a Floccari e poi s’inventa l’eurogol del 3-0. Siamo sicuri che all’Inter non sarebbe servito? GUERRIERI
VOTO 8 – alla Lazio. E non è un caso il non aver menzionato l’allenatore. Il meccanismo funziona nella sua totalità. Biglia o Candreva, Klose o Djordjevic, i biancocelesti trovano sempre la chiave di lettura delle partite. E, con la vittoria contro il Torino, inanellano il quarto successo consecutivo in questo campionato. Impressiona la personalità, che era mancata nelle prime giornate. RIGENERATI
VOTO 9 – ad Antonio Di Natale. Inutile nascondersi, se l’Udinese viaggia a ritmo sostenuto nelle zone alte della classifica, il merito è anche di questo giovincello napoletano. Come se non bastassero le 35 primavere, si carica sul groppone anche la squadra, pennellando traiettorie col pallone che farebbero impallidire pure Giotto. Ingordo, s’inventa anche l’assist per Thereau. SEMPREVERDE
VOTO 10 – a Gonzalo Higuaìn. Quando il Rafael veronese gli sbatte la manona in faccia sul suo tiro al volo a colpo sicuro, rivede i fantasmi degli ultimi tempi. Poi indossa lo zaino protonico, libera il raggio e li scaccia tutti. Si sblocca, poi segna altri 3 gol, di cui uno ingiustamente annullato. Si porta a casa meritatamente il pallone. Dubitiamo ne abbia bisogno per allenarsi. Al massimo, per ricordarsi il campione che è. GHOSTBUSTER
Valerio Lauri
Twitter: @Val_CohenLauri
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