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VOTO 0 – agli elogi post-psicosi di Napoli – Roma. I vari “per fortuna è andato tutto bene” hanno seguito i “speriamo sia una festa di sport”. Ma, quando viene vietata una trasferta a dei tifosi di una squadra di calcio (a prescindere dal fatto che sia giusto o sbagliato farlo), è sempre una sconfitta. ANACRONISTICI
VOTO 1 – al turno spezzatino. Non ci si abituerà mai a vedere, al più, tre partite in contemporanea. Per la gioia delle pay-tv, i telespettatori godono di giornate intere di calcio, ma vuoi mettere con la tradizione della radiolina sugli spalti e l’orecchio teso agli altri campi? TRISTE PRAGMATISMO
VOTO 2 – a Cristian Zapata. Il difensore colombiano del Milan subentra (a freddo, è bene chiarirlo) al santone della difesa Alex, infortunatosi dopo appena 3 minuti. L’effetto è devastante: prima incorna un calcio d’angolo nella sua porta in modo sciagurato, poi si lascia saltare come un birillo da Dybala, in occasione del 2-0 rosanero. L’uragano Katrina non avrebbe saputo far di meglio. CALAMITA’
VOTO 3 – a Rodrigo Palacio. ‘El trenza’ è il simbolo più evidente della confusione che regna in casa Inter. L’argentino è l’ombra di sè stesso, sbaglia gli appoggi più semplici e, quando si tratta di calciare verso la porta avversaria, diventa il terrore….del pubblico sugli spalti. Rischia di acciaccare incolpevoli tifosi. INSENSIBILE
VOTO 4 – a Francesco Totti. Il capitano e bandiera della Roma scompare nella partita più importante (finora) del campionato. Annullato sistematicamente da Koulibaly e soci, non riesce ad incidere in un match dall’avvio shock. La squadra capitolina non gira e gran parte del demerito (purtroppo) è suo. Non a caso, Garcia decide di sostituirlo con Destro. LAIF IS NAU?
VOTO 5 – a Gonzalo Rodriguez. Il baluardo difensivo della Fiorentina resta impantanato a Marassi e si produce in una prestazione piuttosto insolita per i suoi standard. Amnesie inconsuete per l’esperto centrale argentino e, come se non bastasse, anche il rigore sbagliato nel momento cruciale del match. IRRICONOSCIBILE
VOTO 6 – alla Juventus. A guardare il risultato (2-0 ad Empoli), si potrebbe pensare ad una partita eccezionale dei bianconeri. La realtà è che gli uomini di Allegri fanno una fatica tremenda a creare gioco per gran parte della gara, causa anche un Pirlo non impeccabile. Il fantasista si sblocca, però, al momento giusto su punizione e, anche grazie alle parate di Buffon e il bel gol di Morata, permette ai suoi di tornare in vetta in solitaria, dopo lo scivolone col Genoa. IN RIPRESA
VOTO 7 – a Paolo De Ceglie. Il Parma è in crisi di risultati e si trova di fronte l’Inter, di certo non una partita facile. Il terzino ex Juve, però, decide di vestire i panni di salvatore dei ducali (e di Donadoni), regalando, con una doppietta, la vittoria agli emiliani. E prendendosi le luci dei riflettori del Tardini, meritatamente. EROE PER CASO
VOTO 8 – a Kalidou Koulibaly. Le prime uscite stagionali avevano lasciato intravedere le doti importanti del roccioso difensore francese, ex Genk. Ma, in occasione della sfida con la Roma, il giovane centrale ha letteralmente spadroneggiato, negando qualsiasi sbocco agli avanti giallorossi. E’ già idolo dei tifosi partenopei. MURO UMANO
VOTO 9 – a Paulo Dybala. Il giovanissimo attaccante del Palermo fa letteralmente ammattire mezza retroguardia del Milan, che, dopo il primo tempo, faticava ancora a capire quale fosse l’elemento perso dallo spazio radar. Zapata, negli spogliatoi, pare abbia chiesto acqua e zucchero, poichè in preda a svenimenti. AMMAZZA-MILAN
VOTO 10 – a Luca Rizzo. Esterno di centrocampo, 22 anni, ma soprattutto nato a Genova e doriano da sempre. Sampdoria – Fiorentina diventa lo scenario del sogno realizzato del giovane blucerchiato, che si inventa un gran gol slalomeggiando tra i difensori della viola, proprio sotto la curva. La curva dello stadio dove faceva il raccattapalle e sotto la quale, un giorno, sognava di esultare. FAVOLA
Valerio Lauri
Twitter: @Val_CohenLauri
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