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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA
Il calcio d’estate. Quello fatto di ritiri, di sgambate in montagna, di duro lavoro in preparazione della stagione alle porte. Quello dove l’acido lattico la fa da padrone, insomma.
La sofferenza dei calciatori, nel tornare al lavoro, dopo le vacanze, è sempre ai livelli massimi. Il sole picchia e il sudore imperversa inesorabile. A quanto pare, però, il sole picchia non solo sui giocatori, ma anche su qualche tifoso.
E accade così che, in una di quelle amichevoli estive che nulla ha da offrire, se non una sgambata e qualche piccolo esperimento tattico, va in scena un film già visto: la follia ultrà si scatena.
Siamo a Castelrotto, in provincia di Bolzano, sede del ritiro del Bologna e sede anche dell’amichevole tra i felsinei e lo Spezia. Sugli spalti tante famiglie e tanti bambini, visto che l’amichevole si disputa nel Fan Village. Un’ampia zona attorno al campo di calcio presenta strutture ludiche per lo svago dei più piccoli e giocattoli d’ogni genere. Ci sono tutti gli ingredienti perchè sia una giornata all’insegna del divertimento. Succede però che, secondo le prime ricostruzioni, alcuni tifosi del Bologna sprovvisti di biglietto, vadano a forzare i cancelli, fino a sfondarli e a venire a contatto con la tifoseria spezzina. Tra famiglie che scappano e bambini che piangono, omaccioni armati di bastoni, cinture, perfino i giocattoli dell’area dedicata ai bambini, ma non di buon senso, si affrontano in una rissa collettiva. A provare a separare le tifoserie un numero esiguo di carabinieri (pare 10) evidentemente non attrezzati a fronteggiare un’emergenza del genere. Per fortuna, la baruffa dura pochi minuti, ma lascia comunque la sensazione di sconfitta. Facile pensare che, un’azione del genere, possa essere stata organizzata con largo anticipo, vista la rivalità tra gli schieramenti del tifo organizzato. La partita, dopo questi vergognosi episodi, si è disputata lo stesso e ha visto la squadra ligure battere gli emiliani per 2-1, con le reti di Rossi e Brezovec (rete bolognese di Rossettini).
Non è l’unico episodio di questo genere, avvenuto in questo primo scorcio di stagione. Basta tornare indietro a martedì e spostarsi un po’ più a nord (in Austria), infatti, per rilevare scontri furibondi tra tifosi inglesi e tedeschi, precisamente di Leeds e Eintracht Francoforte. Al termine dell’amichevole i gruppi opposti sono venuti a contatto, dapprima in campo, dopo aver caricato gli addetti alla sicurezza, e poi per le strade del paese.
Anche domenica, il calcio estivo si è fatto teatro di violenti scontri e con i tifosi italiani protagonisti. In Belgio, ad Anderlecht precisamente, una ventina di tifosi della Lazio ha fatto la conoscenza del carcere locale (sono stati poi rilasciati) a causa degli scontri scoppiati con i tifosi della squadra belga. E dire che la vendità di biglietti in Italia era stata anche vietata. La misura cautelare non ha fermato lo scempio.
Insomma, è evidente che, anche quando la competizione non c’entra nulla, un manipolo di idioti è capace di rovinare il gioco più bello del mondo. E il calcio, che dovrebbe essere a misura di famiglie e motivo di svago e divertimento, diventa solo il pretesto per sfogare le proprie frustrazioni. La via d’uscita dal tunnel non è di facile individuazione, ma è di certo necessaria.
Twitter: @Val_CohenLauri
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