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Le immagini di ciò che è successo all’Olimpico, durante la gara fra Lazio e Torino, hanno fatto presto il giro del web e dei social, oltre che finire addirittura sulle prime pagine dei quotidiani sportivi. Sullo scadere del primo tempo, infatti, quando le squadre sono ancora sullo 0-0, c’è un episodio a favore della Lazio: su cross di Immobile, attaccante biancoceleste, Iago Falque colpisce con la mano la palla. Non sarebbe difficile nemmeno per un uomo privo delle competenze arbitrali, fischiare il calcio di rigore. Tuttavia, l’azione continua sotto i gesti sicuri del direttore di gara Giacomelli che fa segno di continuare. Pochi secondi dopo, Luis Alberto serve Immobile che al volo colpisce il palo con la palla che finisce sul fondo. E’ in quel momento che avviene ciò che penalizzerà la formazione di Inzaghi durante tutto il corso della gara. Avviene un faccia a faccia fra l’attaccante napoletano e il difensore granata Burdisso. I due si sfiorano, il difensore (esagera) cade al minimo contatto, tuttavia rialzandosi subito. In quel momento Giacomelli esegue l’ormai noto gesto del rettangolo, riferimento al monitor che gli procurerà immagini per un’analisi ulteriore. Nella mente di ognuno il pensiero va già ad Immobile, pronto sul dischetto ad affrontare Sirigu. Accade, però, l’impossibile: il direttore di gara estrae un cartellino rosso proprio nei confronti del numero 17 della Lazio rovinando, dunque, un bel match alla squadra di Inzaghi. Da quel momento in poi, al via le polemiche. Innanzitutto c’è da chiarire che quella che il calciatore napoletano dà al difensore del Torino non è una testata, ma al massimo una spallata. Eppure non dovrebbe essere difficile interpretare delle immagini così chiare. Inoltre, ciò che fa più stupire è come il direttore di gara non abbia preso in considerazione l’ammissione di Burdisso sul contatto. Non ha cambiato opinione mandando sotto la doccia Immobile. Ma l’apice dell’assurdo lo si è raggiunto non chiamando il precedente calcio di rigore: braccio larghissimo dell’esterno spagnolo del Torino. Senza ma e senza se, quello era rigore. Ed è assurdo che abbia ricevuto alcuna attenzione da parte del direttore di gara e gli assistenti alla Var.
Al rientro dagli spogliatoi, la Lazio non è più la stessa: arrabbiata, delusa, scoraggiata da scelte arbitrali più che discutibili e inammissibili ora che è stata introdotta una nuova tecnologia che non dovrebbe far sorgere nemmeno il minimo dubbio. Tutta la delusione e la frustrazione sono risultate evidenti dalle dichiarazioni di Inzaghi: “Credo sia stato l’intervallo più difficile da quando sono allenatore. E’ stato impossibile negare l’evidenza ai miei ragazzi. Forse a qualcuno diamo fastidio lassù. Ormai sono 4 Domeniche che è difficile far ragionare i miei ragazzi. Speriamo solo che Immobile non venga squalificato: oltre il danno ci sarebbe pure la beffa..”.
Insomma non la situazione più facile in casa Lazio, squadra che, però, ha tutti i mezzi necessari per diventare quella compagine pericolosa di un mese fa capace di combattere per le zone alte della classifica. Alle parole dell’ex attaccante italiano, si sono poi aggiunte quelle el Ds Tare il quale ha urlato allo scandalo (una reazione più che comprensibile) definendo la propria società come danneggiata. Alcuni dubbi, poi, sono sorti sulle dichiarazioni dello stesso Burdisso il quale ha dichiarato di non aver mai detto a Giacomelli di non aver toccato Immobile, smentendo l’affermazione dello stesso allenatore della Lazio. Insomma, tanta confusione, tante dichiarazioni e l’unica certezza: l’1-3 di un Torino che ha creato non pochi pericoli ai padroni di casa.
Un altro caso Var, dunque. Chiaramente l’articolo non si concentra sull’efficienza della nuova innovazione, ma vuole sottolineare che, come questa è stata decisiva in parecchie partite in senso positivo, lo è stata, in alcuni casi, anche in senso negativo. Bisogna certamente lavorare affinché certi episodi possano non ripetersi, perché una tecnologia non può generare dubbi. La tecnologia deve essere l’aiuto definitivo verso una gestione arbitrale del tutto corretta esente da ogni episodio come questo. Si spera, infine, che situazioni di questo tipo possano non accadere più perché, inconsapevolmente, rovinano tutto ciò che di più bello ci può essere nel confronto fra due squadre scese in campo per dare spettacolo e utilizzare al meglio i propri mezzi per vincere.
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