9 Ottobre 2024
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La Supercoppa va al Napoli. Riviviamo le emozioni e i colpi di scena di una sfida infinita

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maurizio longhi Servizio di Maurizio Longhi

È stata una finale di Supercoppa palpitante, è successo tutto e il contrario di tutto. Ma andiamo a riviverne le emozioni, come se dovessimo riassaporare tutta la sfida. Il Napoli partiva sfavorito, perché affrontava la Juve che da quattro anni, è sul tetto del campionato italiano mentre gli azzurri arrancano per il terzo posto. Si diceva: “Ma il Napoli è forte nella partita secca”. Sì, ma lo è anche la Juventus, una squadra che incontra notevoli disagi in Europa ma che in Italia spadroneggia e non è mai sazia. Il fatto che il Napoli sia già tagliato fuori dalla lotta scudetto, ad onta dei proclami di inizio anno del presidente, si sperava rendesse gli azzurri più feroci rispetto ad una Juventus che voleva seguitare ad arricchire la propria bacheca con un altro titolo.

L’inizio, invece, è stato choc: dopo 4′, uno scellerato colpo di testa di David Lopez all’indietro ha messo in seria difficoltà Albiol e Koulibaly che hanno continuato il pasticcio spianando la strada a Tevez che, involatosi solo soletto verso la porta di Rafael, è stato freddo al momento di battere a rete portando la Juve subito in vantaggio. A quel punto, si poteva temere un Napoli frastornato e una goleada bianconera. Già era difficile riassestarsi e reagire subito contro una squadra, come la Juve, che non ha pietà quando ti vede in panne. Bastava un altro gol e, sul doppio vantaggio, gli uomini di Allegri avrebbero già archiviato la finale. E, conoscendo la retroguardia partenopea, era possibile che confezionasse un altro regalo a Tevez e compagni trasformando la notte di Doha in una atroce mortificazione. I ritmi erano lenti e alla Juve andava bene, era già in vantaggio e non aveva la fretta di aspettare il momento giusto per colpire ancora. Gli azzurri, però, pian pian crescevano, facevano girare palla e provavano ad avvicinarsi all’area di rigore avversaria. Su un tiro insidioso di Hamsik, il pallone si stampava sul palo a Buffon battuto. Erano i primi segnali di risveglio del Napoli. La pressione azzurra iniziava a farsi più insistente ma, la possibilità di poter pareggiare da un momento all’altro, esponeva anche al rischio di capitolare per la seconda volta. Succedeva quando Tevez lasciava partire un altro tiro velenoso su cui era attento Rafael. Ma la Juventus tremava ancora quando, verso lo scadere della prima frazione, con una bella torsione, Higuain si divincolava dalla marcatura delle maglie bianconere, lasciando partire un bel tiro a giro su cui Buffon non si faceva trovare impreparato. Si andava negli spogliatoi con la Juve in vantaggio ma con un Napoli vivo. Probabilmente, il pari sarebbe stato più giusto ma c’era ancora un tempo intero per cercare di recuperare.

E, dopo l’intervallo, è venuto fuori un Napoli ruggente, rabbioso ma anche impreciso. Incredibile l’errore di Callejon che, servito ottimamente da Hamsik, si involava verso la porta di Buffon ma il suo tiro lambiva il palo. Quasi la stessa azione che ha portato al gol di Tevez ma con la differenza che, l’Apache era stato freddo sotto porta, mentre lo spagnolo aveva fallito la ghiotta occasione. Eppure Calletì è uno che, da quella posizione, difficilmente sbaglia. Il Napoli ci credeva, Higuain provava a beffare Buffon con un pallonetto ma la sfera si stampava sul palo. Secondo legno dopo quello di Hamsik e la sensazione era che si dovesse lottare anche contro la sfortuna. Era ormai un assedio, agli azzurri mancava solo il gol. Arrivato al 67′: strepitosa azione di De Guzman sulla sinistra e cross delizioso al centro per Higuain che, di testa, batteva Buffon. 1-1. Si poteva e doveva battere quel ferro caldissimo, invece, il Napoli si placava consentendo alla Juventus di guadagnare campo e di riprendere l’iniziativa. Con Madama leggermente più pericolosa, terminavano i tempi regolamentari.

I primi 15′ del supplementare erano tutti di marca bianconera con Koulibaly a salvare sulla linea un tiro potente e a botta sicura di Vidal. Il secondo tempo supplementare sembrava aver già indirizzato la partita verso la direzione degli uomini di Allegri. Dopo neanche una manciata di secondi, un’azione manovrata ai limiti dell’area, faceva giungere il pallone tra i piedi dell’ispiratissimo Tevez che, giratosi in un fazzoletto, la metteva nell’angolino basso dove Rafael non sarebbe mai potuto arrivare. Poteva essere il colpo del ko per un Napoli che pareva non averne più. Già era difficile scardinare il bunker bianconero, bisognava cercare in tutti i modi di creare almeno un’occasione e di non sprecarla. Il destino ormai sembrava segnato quando sulla botta di Higuain, penetrato in area, Buffon si superava con un intervento prodigioso. L’occasione c’era stata ma non era stata sfruttata. La disperazione, a meno di tre minuti dal gong, portava Gargano a crossarla in mezzo dalla trequarti, ci si avventava Mertens creando un rimpallo che favoriva Higuain la cui zampata, stavolta, era decisiva. 2-2 e ora toccava ai calci di rigore.

Una sfida infinita, emozioni da vera finale, quanti colpi di scena. Un plauso al Napoli per non essersi mai arreso e per averci creduto fino alla fine, mentre per la Juve non poteva non esserci amaro in bocca perché ormai già si assaporava il gusto di alzare la Supercoppa sotto il cielo di Doha. La Juventus confermava di poter essere letale in qualunque momento ma il Napoli riscopriva un carattere che, forse, non sapeva di avere. Ai calci di rigore si decideva tutto. Il primo a battere era Joginho, la parava Buffon. Impatto tremendo come l’inizio della partita, era destino che si dovesse stare sotto. Vedere Tevez avvicinarsi al dischetto, non faceva che crescere la tentazione di votarsi ad un santo. Anche Rafael voleva provarle tutte e, quel ragazzo sempre serio e composto, si era trasformato in un improvvisato illusionista indicando un lato della porta e muovendosi per tutta la linea. L’effetto ha subito funzionato: palo dell’argentino. Dal dischetto, Ghoulam: spiazzato. Faceva lo stesso Vidal che, contrariato, andava a dire qualcosa a Rafael. Perfetto anche Albiol, poi Pogba, freddo anche Inler, lo stesso Marchisio. In una serata del genere, non era da escludere niente, praticamente niente. Il protagonista della Juve era stato Tevez, autore di una doppietta, ma che dal dischetto aveva sbagliato. Che succedesse lo stesso ad Higuain? Su di lui erano riposte le speranze dei napoletani visto che si apprestava ad andare dagli undici metri. Gol! Il Pipita non si era lasciato condizionato da alcunché. Era il turno di Morata. Gol! 4-4, si andava ad oltranza. Tutti i rigori, esclusi gli errori iniziali, erano stati calciati alla perfezione. Gargano era stato autore di un’ottima prova, ma la sua tecnica faceva tremare ora che era pronto a calciare dal dischetto. Gol! Ma anche Bonucci non sbagliava. Davvero la sfida infinita, nessuno voleva cedere di un millimetro. E, per l’ennesima volta, i napoletani hanno avuto la sensazione che il destino fosse loro avverso quando Buffon ha ipnotizzato Mertens. Chiellini poteva chiudere i giochi ma era arrivato il momento di gloria anche per Rafael. 5-5, e Callejon dal dischetto. Ancora Buffon! Altro match point per la Juve. Ma Pereyra calciava alto. Prima non sbagliava nessuno, ora tutti. Intanto era il turno di Koulibaly. Palo-gol, ma che brivido! La tensione era tutta dalla parte della Juventus, Padoin non ha saputo gestirla e Rafael ci ha messo la manona. La Supercoppa era del Napoli!

Una vittoria sudata, quasi insperata, ma voluta a tutti i costi. La risposta alle tante amarezze di questi mesi. Due volte Tevez sembrava condannare il Napoli, ma Higuain non ci stava a soccombere e ha risposto per le rime. Doppio botta e risposta tra l’Apache e il Pipita. Dalle tribune dell’Al Sadd, in mezzo ai milionari indigeni con abito lungo e turbante, sono stati i napoletani a far festa. Eppure anche ai rigori, sembrava destino che dovesse essere la Juve ad alzare il trofeo, invece, lo sceneggiatore si è divertito a scrivere un copione dal finale thrilling. Alla fine, applausi per tutti, che entrambe le squadre salgano sul palcoscenico ma, prima che cali il sipario, l’ultima scena è del Napoli. C’è da alzare la coppa, anzi, la Supercoppa….

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Giornalista pubblicista e' uno dei fondatori di www.footballweb.it

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