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Partiamo dai freddi numeri, dai dati e dai fatti. Il giornalismo si fa così. Khvicha Kvaratskhelia è un ragazzo georgiano di 21 anni. Destro naturale, usa il mancino per accompagnare le sue giocate nel breve e a campo aperto. Le caratteristiche tecniche e la posizione che occupa sul terreno di gioco, l’esterno alto d’attacco sulla fascia sinistra, in modo da poter sfruttare la possibilità di rientrare sul destro e convergere verso il centro, lo portano verso la naturale funzione di un attaccante, pur se decentrato: fare gol e confezionare assist per i compagni di squadra.
I numeri parlano chiaro e non si possono contestare: in sole due partite di campionato, Kvara ha realizzato un gol di testa contro il Verona, poi al debutto nello stadio della sua nuova casa ne ha fatto uno di destro “a giro”, un altro di sinistro dopo aver dribblato il diretto avversario in piena area di rigore. Sono tre, punto. Anche un assist di pregevole fattura che manda in rete Piotr Zielinski, ancora contro il Verona. E siamo a quattro giocate utili.
Però, noi di Footballweb, siamo gente strana. Siamo così innamorati del calcio, così liberi da condizionamenti padronali e pressioni, che guardiamo tutto e raccontiamo tutto. I dettagli ci interessano tanto quanto i fatti principali. Non sappiamo se questi siano dettagli, lasciamo giudicare a voi, ma è un fatto che per lunghi tratti della partita, il terzino destro del Monza, tale Samuele Birindelli, figlio d’arte (il padre è stato terzino destro della Juventus), non ha mai permesso al georgiano di girarsi e non si è mai fatto saltare nell’uno contro uno. Parliamo, con rispetto parlando, di un giocatore che deve accumulare minuti ed esperienza, non di un giocatore rodato per la categoria. Forse è una sciocchezza o la volontà di essere sempre controcorrente, ma Khvicha Kvaratskhelia ha disputato due ottime partite contro Verona e Monza, non Inter e Juve, non City o Psg in Champions League. La bravura di un calciatore si misura anche dalla forza dell’avversario che ha di fronte.
Che significa? Semplice: il georgiano ha talento, va protetto e pungolato a migliorarsi. Ma non può essere portato in cielo e poi trascinato all’inferno alla prima prestazione negativa. Anche il tifoso più verace e acceso deve imparare a usare l’equilibrio nei propri giudizi. Prima di chiamarlo fenomeno, aspettiamo che dimostri di esserlo.
Fonte immagine: Il Napolista
Castel di Sangro (Aq) 03/07/2022 – amichevole / Napoli-Girona / foto Image Sport
nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia
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