9 Settembre 2024
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Miracolo Avellino: impresa al Del Duca

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Meglio di Italia- Germania a Mexico 70′. L’Avellino vince 3-4 al Del Duca in una partita folle, piena di errori e orrori soprattutto in difesa. Impossibile cercare la logica in una match privo di razionalità. L’Avellino si trova sotto all’intervallo dopo il doppio vantaggio, l’Ascoli perde invece la gara dopo aver ribaltato il risultato. Decide all’88’ il rigore di Castaldo, freddo e implacabile dal dischetto. L’Avellino vede la luce in fondo al tunnel. Tesser picchetta con i chiodi la sua panchina, diventata ancora più traballante al 45′. Facce scure in casa Ascoli: Mangia mastica amaro. Giochi di parole a parte, oggi i bianconeri hanno perso una grande occasione per abbandonare la zona calda. Ora la classifica si è fatta rovente.

Avellino insigne

 

RIMONTA ASCOLI- Tesser si affida al 4-3-1-2 con Insigne alle spalle di Castaldo e Mokulu. Mangia risponde con Jankto a supporto dell’unica punta Cacia. La prima occasione della partita è per l’Ascoli: al 3′ Jankto si libera al tiro da buona posiziona ma non inquadra lo specchio. Dopo due minuti Cacia scalda i guantoni di Frattali che blocca in sicurezza. E’ l’Ascoli a fare la partita, ma è l’Avellino a segnare: al 10′ assist geniale di Insigne per Mokulu che aggira Lanni e deposita il pallone in rete. Biancoverdi avanti. L’Ascoli si riversa in avanti ma lascia spazi enormi alle ripartenze avversarie e Insigne ne approfitta subito: al 17′ fuga sulla sinistra del fratello d’arte e palla al centro per Mokulu che anticipa tutti e fa 0-2. Stesso copione del primo gol: Insigne invia e Mokulu consegna, puntuale come un postino. Uno-due terrificante, ma la squadra di Mangia non perde la calma e raddrizza subito il match al 23′ con Jankto che pesca l’angolino basso da fuori area, dopo il palo colpito a botta sicura da Canini. L’accorcio delle distanze rianima il Del Duca che spinge i bainconeri. Il più pericoloso è il ceco Jankto che inventa, semina il panico sulla trequarti e costringe Jidayi intorno alla  mezz’ora a un rischioso anticipo su Giorgi: palla di un niente sul fondo, con Frattali fuori causa. Al 38′ l’Ascoli rimonta: filtrante di Jankto, malinteso tra Frattali e Biraschi con il difensore che anticipa il portiere e manda in porta Cacia che a porta vuota non può sbagliare. Per l’Avellino è una mazzata. Ma lo shock diventa incubo quando al 43′ Cacia servito in profondità da un lancio, controlla, rientra sul sinistro e fulmina Frattali sul primo palo. Si chiude qui un primo tempo pirotecnico con i padroni di casa in vantaggio per 3-2.

MIRACOLO IRPINO- Tesser stravolge l’assetto tattico: dentro un difensore Migliorini, fuori un centrocampista Paghera. Jidayi avanza in mediana. Dopo un minuto il neo entrato rischia di farla grossa, perde un pallone sanguinoso al limite della propria area di rigore, Cacia si presenta a tu per tu davanti a Frattali che gli sbarra la strada, poi Almici fallisce il tap in e grazia l’Avellino. Il brivido non sveglia gli ospiti. Anzi, è ancora l’Ascoli a sfiorare il gol del 4-2 con Milanovic che non aggancia da buona posizione. L’Avellino ha lasciato la testa negli spogliatoi. Le gambe non rispondono e l’Ascoli continua a macinare gioco, grazie ai piedi sapienti di un Jankto ispiratissimo. Ma i bianconeri hanno il demerito di non chiudere il match e allora i biancoverdi reagiscono: lancio di Biraschi, sponda di Castaldo per Insigne che dal limite non lascia scampo a Lanni. Al 63’è ancora parità.  Mangia vuole i 3 punti e si gioca la carta Petagna. Ascoli a due punte. Il pareggio però rivitalizza l’Avellino che in contropiede sfiora il colpaccio al 78′ con Mokulu, fermato dalla coraggiosa uscita di Lanni. L’Ascoli sembra sulle gambe, Jankto cala alla distanza e l’Avellino ha l’occasione della vita: fallo di mano plateale di Mitrea sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Per Saia non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto Castaldo è glaciale e spiazza Lanni. All’88’ Avellino in vantaggio. L’Ascoli carica a testa bassa, ma il risultato non cambia più. L’Avellino vince e  spegne le polemiche nate in settimana.

Mariano Messinese

Twitter:@MarianoWeltgeis

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Vintage nell'anima e nel corpo, look anni '70, letterato, amante del calcio, di Battisti-Panella e di Nietzsche. Perchè vi dico questo? Perchè chi sa solo di calcio non sa niente di calcio.

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