15 Giugno 2025
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IL PUNTO DI CARMINE D’ARGENIO- Il Napoli non molla

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Il Chievo che concede pochi spazi in difesa, – propone in coppia centrale Spolli e l’ex Gamberini, con Cacciatore e Gobbi ai lati -, sulle entrate offensive ha lavorato a lungo alle esercitazioni di tecnica a coppie per costruirsi la possibilità di maggiori palle goal: con Castro ridisegnato trequartista al fianco dell’assist man Birsa. Inglese a sfruttarne i suggerimenti in velocità. Dopo 5 ko di fila, per i clivensi 7 punti in tre partite. Le ultime in cui Maran ha modulato schemi e uomini senza soluzione di continuità, sull’aderenza avversaria. Il Napoli reduce dopo trent’anni dall’esperienza Madridista in cui ha riportato come all’epoca di Maradona un passivo di due reti, ha energie psicofisiche vulnerabili ma cinismo in eccesso. In difesa il peggiore uomo Champions Koulibaly dimostra di non aver superato a pieno alcune amnesie, come nel caso della marcatura sul goal di Meggiorini. Albiol sostituito da Maksimovic, per un’ intesa difensiva centrale non impeccabile.
A centrocampo ed in attacco i grandi esclusi del Bernabeu, Jorginho e Pavoletti. Il maggior pericolo dalle parti di Reina giunge dagli inserimenti, come quando al 27′ Insigne perde una palla sanguinosa a centrocampo, intercettata da Birsa. In verticale Inglese ha dimostrato di saper fare male: assistito bene, trova sulla sua strada un Reina voglioso di riscatto. Disinnescato l’incrocio dell’attaccante, con una smanacciata di riflesso. Al Bentegoti i padroni di casa mantengono le consueti distanze corte e compatte ma poco propositive. La palla avanza con portatore accompagnato sempre dietro la linea.
L’ampiezza si contrappone alla profondità. E la circolarità partecipata diventa arroccamento difensivo. Contro la terza forza della classe non basta per ripetere l’incursione di Roma con la Lazio. Insigne suona il primo squillo di tromba al 7′ con punizione a lato. Prima di decidere di cambiare musica, mettersi in proprio ed esibirsi nell’assolo specialità della casa: parabola a giro irraggiungibile per Sorrentino. Lo zero a uno è cosa fatta. Il buon momento ospite si concretizza nel due a zero di Hamsik. È il 38′ quando Allan irrompe su Sorrentino in uscita avventata sulla copertura dei compagni di reparto. Sfera che irrompe sui piedi dello slovacco che mette la firma su goal e risultato del primo tempo. Nella seconda frazione, come ormai consuetudine Maran cambia: passa alle due punte pure, inserendo Meggiorini per Radovanovic. Ma il pressing veronese si inasprisce per i primi minuti della ripresa, prima di essere ricacciato indietro al 57′ da una giocata azzurra in orizzontale, che quando passa per Insigne, diventa scarico per Zielinski. Suo il pelo d’erba che batte per la terza volta Sorrentino. Complice la deviazione decisiva di Spolli. Il Chievo raccogli i frutti di manovre mai rinunciatarie al 72′: l’ex De Guzman lancia Meggiorini. Koulibaly va a vuoto. La rete che segna il finale sull’uno a tre, è una armoniosa soluzione balistica. Reina viene messo ancora in difficoltà perché i canarini ora ci credono. Match che resta aperto fino alla fine. Chiuso invece il punteggio. Gli uomini di Sarri respingono gli ultimi assalti, rispondendo colpo su colpo alle dirette concorrenti per la zona Champions.

 

Carmine D’Argenio

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Vintage nell'anima e nel corpo, look anni '70, letterato, amante del calcio, di Battisti-Panella e di Nietzsche. Perchè vi dico questo? Perchè chi sa solo di calcio non sa niente di calcio.

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