16 Giugno 2025
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Il Milan tocca il “Fondo” per risalire: tanti nomi, tanti soldi, tanti dubbi…

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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA


E’ stato un anno travagliato. L’entusiasmo estivo, per la guida affidata a Pippo Inzaghi, ha lasciato presto spazio all’amarezza di un altro anno da comparsa. Un campionato mediocre, concluso ancora una volta fuori dai piazzamenti utili per l’Europa. Un’ulteriore calo di appeal che dovrebbe allontanare sempre più i top-player dal club rossonero. 
E’ proprio in questo contesto che si inserisce uno dei più chiacchierati e misteriosi personaggi di questo inizio di calciomercato estivo rossonero. Non parliamo di una persona, bensì del Fondo Doyen Sports. Nonostante le smentite di Galliani e dell’entourage del Doyen, pare che molte delle trattative rossonere gravitino intorno alla buona stella di questa famigerata third-party-ownership.
Parole straniere troppo difficili da comprendere? Può darsi. Allora mettiamola così: come spesso succede in Sudamerica, ci sono società finanziarie, come la Doyen Sports appunto, che sono depositarie dei diritti economici di alcuni giocatori. Queste società TPO (o TPI, third-party-investiments) agiscono da vere e proprie banche, agevolando gli investimenti delle squadre e fornendo alle stesse finanziamenti, che frutteranno un interesse alla stessa società TPO ad ogni successivo trasferimento del giocatore.
Il primo caso “europeo” avvenne quando, nel 2008, Tevez e Mascherano approdarono al West Ham dal Corinthians. Man mano, il fenomeno ha preso sempre più piede, vedasi i casi Falcao e Neymar, ma non solo. Tuttavia, questi movimenti di mercato non sono del tutto limpidi, poichè spesso queste “holding” hanno sede in paradisi fiscali e quindi non permettono una perfetta ricostruzione economica dei flussi di denaro. In ogni caso, dal 1° maggio scorso, sia TPO che TPI sono vietate e non possono nè interagire coi club nè andare a finanziarli. Ed è proprio da qui, probabilmente che ha origine la smentita del Milan: si parla di “aiuto, grazie alla profonda conoscenza del mercato” e “ad una squadra di scouting di successo”, ma restano tanti dubbi.
Soprattutto sulle cifre. Il Milan è una delle società italiane col peggiore bilancio negli ultimi anni. Queste continue perdite hanno, infatti, portato Berlusconi alla drastica decisione di vendere quote della società. A questo punto, ci si chiede come sia possibile che si parli di giocatori come Jackson Martinez dal Porto, Hummels dal Borussia Dortmund, Geoffrey Kondogbia dal Monaco e addirittura Arda Turan dall’Atletico Madrid. Il valore di mercato di questi giocatori messi insieme produce un totale che sfora (e di parecchio) i 100 milioni. Pur volendo confidare nel “condor” Galliani, il porta-a-porta attuato nel caso Destro potrebbe non bastare. Eppure si parla di “affare fatto” col Porto, “trattative ben avviate” col Monaco e addirittura di un “Ibrahimovic pronto a tornare al Milan, rescindendo col PSG”.
Possibile che una società, quella rossonera, che non parteciperà alle coppe, possa ancora avere un tale ascendente sul mercato? Stiamo assistendo alla classica “vendita della Fontana di Trevi” oppure c’è davvero “un Fondo di verità”? Il dubbio è lecito. Grosso. E pro-Fondo.

Twitter: @Val_CohenLauri

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Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

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