13 Settembre 2024
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Il Bosio parlante: Napoli, il momento della svolta

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Luca BosioRubrica a cura di Luca Bosio  @riproduzione riservata

Il Napoli è in un momento cruciale della stagione agonistica. La squadra sta attraversando un ottimo momento di forma. È reduce da tre vittorie consecutive in campionato. I rinforzi arrivati dal mercato di gennaio, Ivan Strinic, a parametro zero dal Dnipro, e Manolo Gabbiadini, prelevato dalla Sampdoria per circa dodici milioni di euro, si sono inseriti egregiamente nello scacchiere tattico di Rafa Benitez. Soprattutto il terzino croato, titolare inamovibile per l’assenza di Ghoulam, impegnato in Coppa d’Africa, ha dimostrato piede e intelligenza tattica. Non sarà un fenomeno, ma il suo rendimento ha sempre superato la sufficienza piena. L’esterno bergamasco, intanto, tutto sinistro e cattiveria (agonistica), ha messo a segno la prima rete in maglia azzurra contro il Chievo Verona, una delle tante bestie nere del Napoli. Assistito da chi? Da Strinic. Complimenti, una volta tanto, anche a Riccardo Bigon, spesso accusato di essere solo un manager fantoccio al servizio del padrone. Anche la tifoseria sembra essere tornata in luna di miele con il tecnico e il suo discusso modulo tattico. La stampa locale, sempre divisa tra critici incalliti e sostenitori a priori, ha intrapreso, per ora, la medesima rotta. Le vittorie mettono i problemi sotto al tappeto. Insomma, le componenti ci sono tutte per sferrare il decisivo assalto alla Roma. La squadra di Rudi Garcia è in crisi profonda. Di gioco. Di risultati. Di condizione atletica, con l’infermeria intasata dai vari Castan, Strootman, Iturbe. In classifica è avanti al Napoli di soli quattro punti. Vietato sbagliare. Oltre al secondo posto in serie A, c’è l’ormai consueta Coppa Italia. Poi l’Europa League, con avversarie che, sulla carta, sono alla portata. L’Oro di Napoli, però, non luccica in tutte i suoi lati. Ci sono componenti opache. Che la dirigenza può sempre tirare a lucido, in qualsiasi momento. Al primo punto, la telenevola legata allo stadio San Paolo. Il presidente De Laurentiis, d’intesa con l’amministrazione comunale di Napoli, si è impegnato a investire una ventina di milioni di euro. Un lifting, l’ennesimo, per scongiurare nuove squalifiche del campo da parte della Uefa, in caso di partecipazione alla prossima Champions League. Non sarebbe meglio, forse, costruire un nuovo stadio, in un’altra zona, dotato di ampi parcheggi, ristoranti e attività commerciali? A Napoli, la mentalità media è sempre quella di accontentarsi. Sul rettangolo verde, i problemi sono noti ai più. Rafael Cabral, l’insicuro. Prega tanto, alza spesso le braccia al cielo. Magari chiede di non commettere errori durante i novanta minuti. Allo stato attuale, purtroppo, si ricordano più le sue papere che le parate. Da rivedere (ancora per poco). Britos, soprannominato “Brividos”. Ogni suo intervento è sconsigliato ai deboli di cuore. Lento, distratto, dai piedi ruvidi. Albiol, il re spodestato. Era il leader della difesa nella passata stagione. Il punto di riferimento per tutti. Ora è un giocatore normale e nulla più. Tirando le somme, la difesa è e resta la croce biblica di questa compagine. A centrocampo, invece, mancano i piedi. Gargano e David Lopez ne hanno quattro in due, per carità. Sono persone in salute. Ma la qualità scarseggia. I loro passaggi sono elementari. E comunque bisogna ringraziarli per l’eccellente lavoro di copertura alle spalle degli attaccanti. Sull’attacco c’è poco da dire, i numeri parlano chiaro. E con un Gonzalo Higuaìn in più, sognare non è reato. Buon Napoli e buon campionato a tutti.
About Michele Pisani 2918 Articoli
Giornalista sportivo, iscritto all'albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.

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