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È capitato spesso, nelle passate edizioni della Tim Cup che squadre di Lega Pro l’abbiano suonate di santa ragione a quelle di categoria superiore, innescando micce pericolose che impiegano poco a tramutarsi in devastanti incendi, soprattutto se è l’Avellino l’artefice di una figuraccia del genere.
Certo è che neanche il più pessimista dei tifosi biancoverdi aveva messo in preventivo di abbandonare la manifestazione tricolore per mano di una squadra di lega pro addirittura prima di ferragosto.
È pur vero che l’assenze di calciatori importanti soprattutto a centrocampo come Paghera e Gavazzi sono difficili da sopperire però concedersi così ad un interessante Bassano non sta ne in cielo che in terra. Di solito sono i centrocampisti il termometro che misura la forza di una squadra perché sono coloro che devono sopprimere sul nascere la manovra avversaria innescando di contro quella di impostazione che è il fulcro di qualunque modulo di gioco . Questo ieri sera nel gioco dell’Avellino non ha funzionato ,anzi ad ogni sortita offensiva dei locali faceva da contraltare una pallagol sventata con fatica da Frattali e compagni. Cosa succederà in campionato contro squadre molto più forti del Bassano che schierano casomai un mediano o centrocampista in più? Un Arini in rosa non avrebbe fatto comodo? Sicuramente non è quello visto ieri sera l’Avellino che giocherà il quarto campionato consecutivo di serie b ma qualche rinforzo urge prima possibile così come confermare Tavano non sarebbe sicuramente uno scandalo. In conclusione vorremmo spendere una parola sulla vicenda stadio formulando una domanda : come ha fatto la società a non capire che con una campo B del Partenio ancora privo dell’erba naturale del campo A alla fine del mese di luglio , il tappeto sintetico di ultima generazione pronto per l’esordio di tim cup sarebbe stato solo una chimera?