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Il personaggio più noto della grande Olanda degli anni 70, quella del calcio totale, è sicuramente Crujff, passato alla storia per la sua indiscussa capacità di essere personaggio anche fuori dai campi di gioco.
Non bisogna dimenticare, però, un altro grande campione che, forse più dello stesso Crujff, incarnò al meglio lo spirito di quella mitica formazione orange: Johan Neeskens.
Egli sapeva interpretare al meglio quell’universalità di ruolo predicata al tempo in Olanda: vero jolly a tutto campo, Neeskens era giocatore completo e continuo, capace di adattarsi a giocare in qualsiasi zona del campo.
Talento precoce (esordisce in nazionale all’età di 19 anni), durante la sua carriera vestì le maglie di Haarlem, Ajax, Barcellona e Cosmos.
Nato nel 1951, visse la sua stagione più imprtante proprio nel 1970 quando, oltre all’esordio in nazionale, partecipò con l’Ajax alla conquista dello scudetto (il primo di tre che quel favoloso Ajax vincerà consecutivamente).
L’anno seguente iniziano anche le vittorie in Coppa Europa (quella che sarà poi Coppa Campioni e oggi Champions League): anche in questo caso, l’Ajax, ne vincerà tre consecutivamente.
Grazie alle sue caratteristiche fisiche ed alle grandi doti di incontrista, Neeskens diventa uno dei più grandi difensori europei, ma nella stagione 1973/74 (quando parte Crujff, destinazione Barcellona) si ricicla trequartista-attaccante. In questo ruolo segnerà numerosissime reti (17 in 49 presenze in nazionale ad esempio, giocando una buona parte di queste gare da difensore!), esibendosi in conclusioni altamente spettacolari e molto efficaci.
Neeskens è la dimostrazione vivente dellafilosofia olandese dell’epoca: se sei un buon giocatore, non importa in che ruolo gioco, farai comunque bene.
Durante i mondiali del 1974, Neeskens è uno dei giocatori più ammirati: l’Olanda va in Germania (paese organizzatore) e dà spettacolo.
In quell’anno i tulipani sono la squadra che esprime il miglior calcio al mondo, ma sfortunatamente non basta. E non bastano nemmeno le 5 reti (capocannoniere della manifestazione) che Neskeens realizza: in finale l’Olanda è piegata dai tedeschi, che le impongono un 2-1.
Dopo i mondiali tedeschi si riforma la coppia Neeskens-Crujff: entrambi nel Barcellona, saranno determinanti nella conquista di 1 coppa di Spagna e della Coppa Coppe.
Nel 1978 tentò nuovamente l’assalto alla coppa del Mondo, ma gli orange furono nuovamente sconfitti in finale, questa volta dagli argentini (anche loro padroni di casa!).
La sua carriera termina nelle fila dei New York Cosmos, la stessa squadra in cui terminò la carriera Pelè.
In tempi di super-specializzazioni, dove un tornante si lamenta se deve giocare al centro e viceversa, non sarebbe sbagliato andare a rivedere le partite di questo straordinario giocatore, che seppe imporre la sua classe e il suo talento in ogni ruolo ove venisse impiegato.

Alessandro Lugli è nato a Napoli. Appassionato di calcio. Tifa per il Napoli.
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