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Nemmeno il tempo di riprendere fiato che si torna in campo. Per il turno infrasettimanale, i granata saranno di scena in quel di Vercelli, al cospetto della nobile Pro allenata dall’ex Grassadonia e Mammarella in campo. I granata andranno in campo per ricercare la prima vittoria di stagione, dopo un ruolino di 3 pareggi ed una sconfitta in quel di Carpi. Vittoria che servirebbe anche per portare e serenità nell’ambiente. La querelle tra Fabiani Lotito e Bollini, si è leggermente calmata grazie al pareggio casalingo conseguito contro il Pescara. Pareggio giunto dopo una reazione quasi insperata. “Questa è una squadra che può giocare in tutti i modi: 3-5-2, 4-3-3, 4-3-2-1 o 4-2-3-1. Una volta che il tecnico trova il modulo deve essere quello, altrimenti si perdono gli automatismi. Bollini non è in discussione, siamo appena alla quarta partita”. Un Claudio Lotito, che ha rivisto il suo pensiero, dato che aveva dichiarato che era stata costruita una squadra che poteva fare solo 4-4-2 e 3-5-2. Il co-patron granata, che seguito per la prima volta la squadra in stagione, si sofferma si è soffermato sull’aspetto tattico: “Bisogna insistere con un modulo e allenarsi con quel tipo di gioco. Abbiamo tanti attaccanti, centrali ed esterni. La squadra può esprimersi in una certa maniera. Il problema vero è assumere una posizione e non cambiarla. E’ normale che le cose si assestano anche in base all’avversario. Bollini lavora tanto sul campo, occorre che si cali nella realtà e nella situazione specifica. Questa squadra ha elementi di valore, non dico che Bollini ha colpe ma i giocatori vanno fatti giocare nel proprio ruolo. Ci sono squadre che giocano a memoria perché sono sempre disposte in un certo modo. Nel secondo tempo la squadra si è riassestata e i giocatori sono stati messi nei propri ruoli e sono stati messi in grado di esprimere le proprie qualità. Abbiamo avuto tante occasioni oltre ai due gol. Abbiamo tanti giocatori di qualità, tre punti in classifica sono pochi. Bollini ha tanti ricambi, tre prime punte che possono giocare anche assieme. Rossi deve giocare con uno dei due centravanti perché fa più movimento. Ho esperienza che ha prodotto risultati nel sistema calcio e questi sono giocatori che devono eseere impiegati nel loro ruolo naturale. Rossi non può giocare attaccante esterno, è una prima punta di movimento che deve giocare vicino a Bocalon o a Rodriguez nel 4-4-2 o nel 3-5-2. Nel 4-3-3 non può giocare esterno, gli esterni sono Sprocati, Gatto, Alex, Di Roberto. Questa squadra non ha la condizione giusta, gli automatismi si acquisiscono solo con gli allenamenti. Bollini è bravo e li farà esprimere al meglio”.
“Nonostante il calo di abbonati (ma la media gara rimane di 10.000) è stata allestita una squadra competitiva– prosegue Lotito – Ci sono tre giocatori per ruolo, possiamo confrontarci con tutti, ma in questo momento mancano gli automatismi e la condizione atletica che per alcuni giocatori non c’è. Per il bene della piazza ci vuole una critica costruttiva. Penso di aver dato tanto alla società, più di quanto si aspettasse qualcuno. La società è solida ed ha tanti giocatori di proprietà. Abbiamo venduto Coda per 3,6 milioni perché avevamo fatto una promessa al giocatore. Abbiamo incassato una cifra importante da Donnarumma ed Empereur, per Odjer, Sprocati e Bernardini abbiamo rifiutato offerte perché non volevamo venderli”. Bollini vuole invertire la rotta ed iniziare a vincere, in primis per la città e per se stesso. Ma di sicuro è chi giuriamo anche per mettere a tacere personaggi in seno alla società. Perché si vociferava che sul tecnico di Poggiorusco aleggiava l’ombra di Liverani, ma intanto sabato all’Arechi come spettatore c’era Roberto Stellone, tecnico del miracolo Frosinone. Non proprio uno sprovveduto.
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