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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA
Dove ci eravamo lasciati? Ah sì, la sconfitta di San Siro col Genoa. Il Milan che termina la partita in 10 e tre gol al passivo, Inzaghi che dice di aver visto cose buone e la società che lo conferma alla guida dei rossoneri.
Un deja-vù poco confortante, visto che, a Napoli, la partita si è conclusa esattamente nella stessa maniera. Stavolta, però, l’espulsione è arrivata dopo appena 45″, un record assoluto. L’ingenuo De Sciglio non ha saputo frenare l’impeto della sua scivolata, andando a trebbiare nettamente Hamsik. Rigore incontestabile e il giovane terzino che va a saggiare la temperatura della doccia, anzitempo. La partita è sembrata mettersi dunque subito in discesa per i partenopei e Higuaìn, colto da ansia da prestazione (dal dischetto) per la terza volta in questo campionato, non ha trasformato il rigore, facendoselo intercettare dal nuovo ragno rossonero Diego Lopez. Il portiere milanista è stato, ancora una volta, nettamente il migliore dei suoi. L’estremo difensore spagnolo, che Mourinho preferì a una istituzione madrilena come Casillas, continua a dimostrare di essere uno dei pochi a meritare la gloriosa casacca. Nel primo tempo, il Napoli ci ha messo molto del suo per far sì che il punteggio rimanesse sui binari della parità, con una moltitudine di errori nei passaggi. Errori che hanno, di fatto, dato al Milan la possibilità di creare qualche azione (molto rara, per la verità). In una di queste, un piccolo brivido ha percorso la schiena dei presenti al ‘San Paolo’, quando Bonaventura ha colpito di testa, scheggiando il palo esterno alla destra di Andujar immobile. Un episodio sparuto che, paradossalmente, ha rappresentato l’occasione da gol più nitida della prima frazione.
Decisamente di tutt’altro tenore la ripresa, che si è praticamente giocata ad una sola porta. Dapprima, Hamsik ha provveduto a riequilibrare i conti dei pali, cogliendo quello esterno su un cross basso di Callejon. Il rumore del legno colpito ha rappresentato il campanello d’allarme di un’evidente calo dei rossoneri, a dispetto della pressione crescente degli azzurri. Ci ha pensato lo stesso Hamsik, a scardinare la difesa del fortino al 70′, quando, sfruttando un regalo del generoso Bonera, ha scaricato in rete a fil di palo il gol della liberazione. La rete realizzata dal Napoli ha definitivamente rimosso lo stantuffo anestetico, che rendeva la partita priva di gol. Esattamente come lo champagne usato dalla Juventus il giorno prima, il Napoli ha stappato la partita. Infatti, in soli 6 minuti, il Milan è clamorosamente capitolato altre due volte. Higuaìn ha potuto farsi perdonare per il rigore fallito, insaccando la rete del raddoppio, dopo un cross basso di Mertens ed un velo intelligente ed elegante di Gabbiadini. L’ex Samp è stato l’elemento di rottura di una trama anemica di gol, ha creato scompiglio con i suoi movimenti senza palla e ha concluso la bella serata partenopea con il tap-in del 3-0, dopo un altro piccolo miracolo del solito Diego Lopez. Sarebbero stati 4 i gol, se proprio l’ex portiere madridista non avesse allungato la manona, nei minuti di recupero, deviando in modo decisivo un tiro a giro velenoso di Mertens.
Benitez è riuscito, dunque, a sorridere, grazie ai 6 minuti devastanti dei suoi. Un risultato voluto e cercato dai partenopei per la rincorsa alla prossima Champions’: tre punti fondamentali, vista la piccola frenata della Lazio. Ma soprattutto, la dimostrazione che, quella di Empoli, è stata solo una serata storta. Gabbiadini ancora una volta decisivo, da subentrato: è stata la quarta volta che l’attaccante mancino è andato a referto, partendo dalla panchina.
Vittoria inconfutabile del Napoli, sì, ma soprattutto ennesima sconfitta del Milan. I limiti evidentissimi sono stati amplificati dall’ingenuità di De Sciglio. Ma ancor di più da quella di Bonera, in occasione del primo gol, che ha mostrato a tutti il motivo per il quale il difensore bresciano è stato lasciato a sedere spesso e volentieri in questa stagione. Una stagione maledetta per i rossoneri, in cui, il caos di indiscrezioni sul futuro societario, rischia solo di annebbiare ancor di più questo finale di stagione.
Twitter: @Val_CohenLauri
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