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Servizio di Maurizio Longhi @riproduzione riservata
E’ stato tutto perfetto, dall’incitamento della vigilia, alla partita, fino all’accoglienza al rientro in città. Si sapeva che sarebbe stato unico vincere all’Allianz Stadium ma, farlo in questo modo, ha mandato in estasi un intero popolo, quel popolo che aveva trasmesso alla squadra la voglia di crederci fino in fondo. E la squadra ci ha creduto, è scesa in campo senza timore, con la personalità di chi sapeva di poter fare il colpo grosso. Mai vista una Juve così in affanno, incapace di proporsi e di rendersi pericolosa, a parte una punizione di Pjanic deviata sulla parte esterna del palo, per il resto è stato un dominio assoluto e incontrastato del Napoli per palleggio, qualità di gioco e pericolosità. E pensare che al gol di Ingelsson che mercoledì sera aveva riportato l’Udinese per la seconda volta in vantaggio al San Paolo, quel sogno sembrava destinato a sfumarsi, invece, si è riacceso in un sol colpo con il pari di Simy a Crotone e la poderosa rimonta azzurra.
Se siano segnali di un destino ammiccante al Golfo, non è dato ancora saperlo, ci sono quattro finali da giocare, sta di fatto che il Napoli, andando ad imporre la propria legge in casa della capolista nonché campione d’Italia in carica da sei anni, è come se avesse ribaltato le forze, in attesa anche della cariche. Perché ora gli uomini di Sarri ambiscono al trono, defenestrando dalla carica più alta della classe una Juve che è sembrata quasi ridimensionata di fronte alla spregiudicatezza di un Napoli perfetto in tutto. Era da due mesi che il bel gioco tanto decantato sembrava latitante, si diceva, dati alla mano, che la squadra avesse smarrito smalto e brillantezza, invece, era come se si stesse preparando per arrivare tirata a lucido all’appuntamento più importante. Passavano i minuti e più ci si rendeva conto di non essere poi così inferiori ai vari Higuain, Dybala, Douglas Costa, Pjanic, Khedira, ma è allo scoccare del 90′ che il sogno si doveva avverare.
stacco imperioso di Koulibaly, salito dove non osano neanche le aquile
Calcio d’angolo di Callejon alla sinistra di Buffon e stacco imperioso di Koulibaly, salito dove non osano neanche le aquile, ed è esploso il settore ospiti del catino bianconero insieme ad una intera città. La Juve non aveva tempo per rimediare e neanche la lucidità per affastellare qualche idea, era il Napoli padrone della scena con i riflettori puntati su di sé, insieme ai flash di tutte le copertine da distribuire l’indomani, per celebrare una impresa che può rivelarsi storica. La Juve mantiene ancora un punto di vantaggio quando mancano quattro partite alla fine del campionato, tutto si è riaperto, ma bisognerà vedere come gli uomini di Allegri assorbiranno questa botta e sabato sono attesi alla Scala del calcio da una Inter che proprio non può permettersi passi falsi essendo in corsa con le romane per due posti in Champions. È il Napoli che, pur godendosi giustamente un successo sinora solo sognato e finalmente realizzato, non deve cullarsi troppo, perché incombe una trasferta mai facile come quella di Firenze, contro una squadra che, per tantissimi motivi, ha dimostrato di avere una dignità encomiabile.
Incredibile un dato: se il Napoli dovesse vincerle tutte, indipendentemente da quello che sarà il rendimento della Juve, avrà totalizzato la bellezza di 96 punti, un bottino con il quale si vincono i campionati con almeno un mese di anticipo. Ma se dalla Juve, che può permettersi di avere in panchina gente come Manduzkic, Cuadrado e Bernardeschi, una cavalcata simile ce la si può anche aspettare, sebbene meriti ugualmente una infinità di applausi, è il Napoli che sta andando al di là dell’ordinario in rapporto al suo potenziale. Il rendimento esterno è pressoché perfetto, la media dei gol subiti (23) è in linea con chi ambisce al titolo a quattro giornate dalla fine, ci sono tutti i presupposti per applaudire a più non posso questo Napoli mostruoso, che mai come adesso è ad un passo dallo scrivere la storia del calcio italiano.
Emozionante articolo!! Grande Maurizio!! Inutile dirti che sono d’accordo su ogni singola parola.