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Servizio di Luca Alvieri @produzione riservata
Nel post gara di Lazio-Roma dello scorso 4 dicembre, Senad Lulic, in un’intervista a caldo, forse con ancora le bruciature del derby appena perso, ha risposto cosi alle presunte provocazioni da parte del difensore centrale della Roma Antonio Rudiger:
“Dopo il gol ci ha insultati, ora fa il fenomeno, già prima della gara parlava ma due anni fa vendeva calzini e cinture a Stoccarda”.
Una dichiarazione choc questa da parte del bosniaco, che anche se fosse vero il fatto che il tedesco avrebbe “insultato” (ancora non si sa con quali presunte parole), sono cose che nascono in campo e finiscono in campo e non proseguite davanti a microfoni in diretta mondiale. Un gesto, o meglio, una frase, che salta subito all’orecchio di tutti, anche della Figc; che sta lavorando in queste ore sulla frase detta del giocatore della Lazio, accusato di provocazione a sfondo razzista. Sul banco dell’ex prefetto Giuseppe Pecocaro, anche una possibile squalifica per il gesto antisportivo di Kevin Strootman, in occasione dell’espulsione del centrocampista della Lazio, Danilo Cataldi.
Insomma, un gesto del tutto non appropriato quello di Senad Lulic, che rischia una severa squalifica da parte della procura federale. In seguito, l’esterno biancoceleste, ha chiesto scusa a tutti sul proprio profilo Facebook e si è detto dispiaciuto per essersi espresso in “maniera infelice”. In questo messaggio, però, manca il vero contenuto, ovvero le dovute scuse al difensore della Roma. Con il suo post, Senad Lulic, ha soltanto messo le mani avanti per evitare di essere sanzionato pesantemente, ma ha trascurato un passaggio importante che forse gli avrebbe davvero evitato tutto questo; le doverose ed opportune scuse ad Antonio Rudiger. Post, a mio avviso, del tutto inutile.
Attendiamo quindi la decisione, se ci sarà, da parte della Figc e speriamo, che “siparietti” come questi, non avvengano più in una partita di calcio.
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