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Servizio di Mauro Savini @riproduzione riservata
In una serata piovosa di Torino, Mister Mancini, contro la capolista del nostro campionato, schiera contemporaneamente , ben sei difensori ( Handanovic, Murillo, Miranda , D’Ambrosio, Telles e Jesus ), tre centrocampisti difensivi (Medel, Melo e Kondogbia) e due punte (Icardi e Palacio), quest’ultimo con compiti di copertura, lasciando fuori gli investimenti fatti in estatei, giocatori di qualità e quantità, considerati dallo stesso indispensabili, come (Ljajic, Perisic, Jovetic ed Eder). Tatticamente i nerazzurri, si presentano sul rettangolo di gioco con un 3-5-2 (cambiando ancora), proponendo a centrocampo, un gioco con un giro palla “sterile”, privo di idee ed inventiva. Purtroppo la qualità c’è, ma in una serata così importante, contro un avversario di primo ordine, rimangono comodamente seduti in panchina, inspiegabile. La Juventus, come già visto contro il Napoli ed il Bayer Monaco, aspetta l’Inter, limitandone le giocate e costringendola ad un giro palla che porta sempre e continuamente a riniziare l’azione da Handanovic. Manca la qualità in mezzo al campo, un uomo d’ordine capace di dettare le giocate, questo non può essere kondogbia o Brozovic, due fortissimi e giovani interni di centrocampo, che faticano quando vengono posizionati nella zona centrale, perdono spesso la posizione, rallentando costantemente la manovra d’attacco. Nel calcio moderno, si può sopperire a questa mancanza, l’importante però e far giocare uomini di qualità, che sappiano saltare l’uomo e creare la superiorità numerica, non imbottendo la squadra di difensori. In conferenza stampa, dopo la partita si presenta, il Direttore Sportivo Ausilio, giustamente contrariato per la prestazione della squadra, ribadendo la piena fiducia a Mancini, di fatto, Napoli, Roma , Fiorentina ecc, hanno perso allo “Juventus Stadium”, giocandola la partita, non facendo muro senza mai ripartire. Per dovere di cronaca, dopo un primo tempo, più di quantità che di qualità, all’inizio del secondo tempo, su errore difensivo di D’Ambrosio, la Juventus passa con Bonucci, raddoppiando sul finale con Morata su rigore Quella che doveva essere la partita del rilancio per i nerazzurri, ha mostrato tutti i limiti di questo team, molto c’è da lavorare, ma questo già si sapeva… Avanti Inter…
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