16 Giugno 2025
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Milan, gioventù sfacciata con la Vecchia Signora

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Servizio di Valerio Lauri ©riproduzione riservata


Risultati immagini per milan juventus 1-0“I giovani di oggi sono veramente terribili. Non hanno il benchè minimo rispetto per i capelli tinti”. Accade così che alcuni giovanotti screanzati si concedano un sabato sera spericolato, con tanto di palpata alla ‘Vecchia Signora’. San Siro, per una sera, ritrova spirito battagliero sopito da troppo tempo, sviscerando contro la Juventus una foga di tifo eccezionale, che spinge persino ad osannara Ignazio Abate, neo-capitano milanista. A parte gli scherzi, Milan-Juventus è e resta una delle grandi classiche del calcio italiano e ieri si è capito perchè. La sfida ha un sapore particolare, che va dagli scudetti contesi alle Champions alzate in faccia, dal gol di Muntari a quello di Pjanic. 

Al Meazza, Allegri ci lascia tre punti e l’amara sensazione di non riuscire a sfruttare al meglio i campioni di una Juve straordinariamente superiore sulla carta, che va a biodegradarsi sul terreno di gioco, tra personalismi e sfortune varie. L’altra faccia della medaglia è quella furba e sghignazzante di Montella, che riporta ai tifosi rossoneri lo scalpo illustre della vittoria contro i bianconeri dopo quasi quattro anni, in una gara fatta di tattica e tecnica a targhe alterne.

Lo smacco di San Siro si concretizza non a caso nella ripresa, quando il Milan ha dimostrato di avere una marcia in più, segnando 13 delle sue 16 reti realizzate finora in campionato. E’ un atteggiamento da diesel che, ormai, è diventata una costante del nuovo Milan formato Montella. Attendere e far sfiancare gli avversari nella prima parte del match – e la Juve è la squadra più prolifica nei primi tempi – per poi colpirla quando le energie iniziano a scemare.

Allegri l’aveva studiate bene queste statistiche e, infatti, la partenza dei bianconeri è stata di quelle che lasciano senza fiato, nel vero senso della parola. Un Dani Alves iper-egoista e spento ha fatto da contraltare sin da subito ad un Alex Sandro uomo-ovunque. Proprio il brasiliano è stato la spina del fianco di gran parte del primo tempo, con le sue discese sulla sinistra e i suoi tagli a spaccare la trincea alzata da Paletta e Romagnoli. E’ mancato Dybala che, nel suo momento stagionale massimo di forma, si è fermato per un vizio di vanità nel cercare un gol alla Maradona, stirandosi. Un’altra freccia all’arco bianconero è stato sicuramente il piede educato di Miralem Pjanic, dal quale è partita la punizione della discordia: quella che i tifosi bianconeri più orgogliosi porteranno a scusante della sconfitta, per intenderci. La palla colpita dal bosniaco aveva messo in crisi la trappola del fuorigioco dei giovanotti rossoneri, trovando Bonucci a due passi da Donnarumma, pronto a sfiorare (senza toccare) quel tanto che bastava a trarre in inganno il portierone. Il buon Rizzoli, dopo un consulto radio coi suoi assistenti, (il gol in un primo momento era stato convalidato) ha deciso di annullare la rete, creando un singolare precedente che ha scatenato la gioia di Galliani in tribuna, stranamente pescato dalle telecamere. Poco importa se poi Romagnoli cade in area trattenuto da Hernanes e Rizzoli chiude un occhio.

Annullare un gol già convalidato alla Juve non è stato il primo tabù sfatato della serata, perchè poco prima è arrivato il primo fallo di Romagnoli in questo campionato dopo 8 giornate ed è curioso che ciò sia avvenuto, mentre il difensore era in posizione d’attacco. Proprio quel Romagnoli di cui fu criticato l’acquisto per una cifra ai tempi definita spropositata e che adesso, con Paletta, è diventato un pilastro inamovibile di una difesa non impeccabile, ma di certo solida. Si sono viste, d’altronde, le discese di Abate, i cross precisi (!) di De Sciglio e i ripiegamenti difensivi puntuali di Locatelli. A proposito, che Montolivo guarisca presto e torni in fretta, ma qualcosa fa presagire che riconquistarsi il posto non sarà tanto semplice. L’eroe di serata, Manuel Locatelli da Lecco, ha impreziosito la sua partita fatta di personalità e rischi presi con sfacciataggine, con una rete d’autore. Ancor più di valore, la bomba sotto la traversa esplosa su invito di Suso, perchè stampata in faccia al miglior portiere del mondo (Buffon ndr), reduce dalle gesta eroiche (!) di Lione. A proposito di portieri eroici, anche se i giornali fanno finta di non accorgersene più, incensando Buffon per quella strana mania italica di dare spazio ai giovani (!), Donnarumma ha firmato un’altra prestazione straordinaria. La fotografia perfetta della sua prova è la manona che infila tra il pallone e l’incrocio dei pali sul fendente di Khedira al 96′.

Certo, nel mezzo c’è tanta sofferenza, quattro calci d’angolo consecutivi che rendono claustrofobico San Siro per una decina di minuti, il tutto per tutto di Allegri con Mandzukic al posto di Benatia, il coraggio montelliano (!) nell’inserire Gomez al posto di Locatelli e passare alla difesa a cinque e tante polemiche. Ma vuoi mettere tutto ciò col battere la prima della classe e predestinata a uno scudetto che solo un miracolo può togliergli? A proposito di miracoli, alzi la mano chi non ci crede. 

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Nato nella Nola di Giordano Bruno e cresciuto a pane e calcio. Amante della parola scritta, evasione dalle indigestioni di matematica e informatica universitarie. Appassionato di musica a 360 gradi e lettura, nostalgico ma teso alle novità.

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