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Servizio di Valerio Lauri @RIPRODUZIONE RISERVATA
Premiare l’impegno, bacchettare gli insufficienti o valutare i risultati? Tanti spunti anche in questa 30° giornata di Serie A. E allora diamo i voti ai protagonisti di questa giornata di campionato nella massima serie.
VOTO 0: agli ADDIZIONALI DI PORTA. L’introduzione di queste figure nel calcio italiano ha portato più danni che benefici. Di addizionale c’è solo l’aggiunta di nuovi problemi ai dubbi che poteva già avere un arbitro (che è pur sempre un essere umano). La Goal Line Technology, dall’anno prossimo, aiuterà quanto meno a risolvere il problema dei gol/non-gol, presentatosi già in 4 occasioni quest’anno. INUTILI
VOTO 1: alla JUVENTUS. Non ci pareva vero di poter relegare, una volta tanto, i bianconeri nei “cattivi” di giornata. Le attenuanti sono tante: la testa alla Champions, il gran turn-over e un campionato già quasi chiuso. Certo è, che la sconfitta con il Parma, ultimo e fallito, resta una magra figura per gli uomini di Allegri. FIGURACCIA
VOTO 2: al CAGLIARI di Zeman. Le statistiche parlano chiaro: nelle ultime 10 gare gli isolani hanno racimolato il penoso bottino di 2 soli punti. Una media da retrocessione paurosa. A fine gara il boemo ha stigmatizzato parlando di gara sfortunata (riferendosi ai legni colpiti dai suoi) e salvezza ancora possibile. Di certo, sarà un’impresa difficile. DECLINO
VOTO 3: all’UDINESE di Stramaccioni. Tre, come le sberle rifilate dal Palermo ai friulani. I rosanero venivano da un periodo non esaltante e, nella loro rinascita, ci ha messo del suo anche la squadra bianconera. Troppe le disattenzioni nell’ultimo periodo, che hanno portato la squadra di Di Natale e soci a raccogliere soli 3 punti nelle ultime 4 gare. Decisamente pochi. CALO
VOTO 4: alla FIORENTINA di Montella. Dopo la cocente, quanto inattesa, eliminazione dalla Coppa Italia, un’altra piccola delusione per i viola. Una vittoria avrebbe permesso di staccare la Samp e lasciare il Napoli a distanza. Invece è arrivato il sorpasso della banda di Benitez. La speranza è che il morale non ne risenta nella trasferta di Europa League a Kiev. RIDIMENSIONATI
VOTO 5: al MILAN. L’obiettivo era chiaro: vincere contro una diretta concorrente per la zona Europa, per continuare a sperare in un piazzamento, comunque difficile. Obiettivo non centrato, nonostante la buona volontà. Come a dire: il ragazzo si impegna, ma ha evidenti limiti. L’alunno rossonero becca un recupero dal maestro Eto’o, reagisce, ma conserva l’insufficienza, perdendo una ottima occasione. DISTRAZIONE
VOTO 6: a Sinisa MIHAJLOVIC. Il tecnico serbo riesce ad ottenere un buon risultato, col minimo sforzo. Il pareggio ottenuto col Milan mantiene la sua Samp in gioco per l’Europa League, con il vantaggio di tenere i rossoneri a 7 lunghezze di distanza. I blucerchiati sfiorano anche la vittoria di prestigio, se non fosse per la sciagurata distrazione di Duncan. ATTENTO
VOTO 7: a Rafa BENITEZ. Glielo dobbiamo, dopo tante bacchettate. Il professore spagnolo si mette alla lavagna e illustra all’alunno Montella la sua idea di calcio. Con ben 4 uomini offensivi in campo (Callejon, Mertens, Gabbiadini e Higuaìn) riesce a schiacciare la Fiorentina e condurre in porto la vittoria, senza troppi patemi. Anche i professori possono imparare la lezione. IN CATTEDRA
VOTO 8: alla LAZIO di Pioli. Il voto è solo per analogia all’ottava vittoria consecutiva dei biancocelesti. Con una sicurezza disarmante, la banda di Pioli mette in scena la sua sinfonia di gioco collettivo, senza sbavatura alcuna. Il risultato è un’opera musicale in due atti perfetta: l’esperienza e il sacrificio di Klose, l’estro di Candreva e Felipe Anderson, le geometrie di Biglia e tanto altro. ORCHESTRA
VOTO 9: a Germàn DENIS. El Tanque è tornato a far sentire i cingoli sul terreno di gioco e l’Atalanta è tornata alla vittoria. Spettacolare il primo gol in rovesciata, freddissima la trasformazione del raddoppio dal dischetto. La vittoria col Sassuolo permette agli orobici di portarsi a 4 punti da Empoli e Verona e distanziare il Cesena, terzultimo, di 7 lunghezze. ARTIGLIERE
VOTO 10: a Josè MAURI. Il voto va però esteso a tutto il Parma. No, non è inclusa la società, ma solo i giocatori e i tifosi, che stanno dando un senso a questo campionato. Il club è fallito, ma la passione, quella, no! Il giovane Mauri sia da esempio per tutti quei giovani col calcio nel cuore. Le sirene dall’Inghilterra (ma non solo) sono insistenti, ma il talento italo-argentino, col Boca nel cuore, dà l’anima in ogni gara. EROE/I
Twitter: @Val_CohenLauri
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