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Ci risiamo. Dopo la pausa estiva si riparte con l’avventura. L’Amarcord di Ultrà Avellino è una certezza, lo confermano i numeri. Dicemmo, promettemmo che li avremmo trovati tutti, non abbiamo ancora raggiunto il nostro scopo, la strada è lunga ma ce la metteremo, come al solito, tutta. Altro giro, altra corsa. Il treno dei ricordi percorre un altro viaggio, destinazione Portogallo. E’ partito dall’Italia per allenare tra i professionisti dopo una interminabile trafila tra i ragazzini di società importanti come l’Empoli. bisogna saper decidere e lui ha preferito rischiare, mettersi in gioco a campionato iniziato (dopo solo due giornate) sedere su una pachina che scotta. E’ qui troviamo un calciatore che ha giocato una sola stagione con i Lupi ma ha lasciato il segno. Dall’Irpinia è partita la sua carriera che lo ha portato in massima serie, a giocare con compagini del calibro di Sampdoria e Fiorentina. Un solo anno dicevamo, quello della promozione in B nella stagione 1994-95. La finale di Pescara contro il Gualdo Tadino di Walter Novellino. Carmine Esposito, attaccante di razza, napoletano doc, ha inanellato ben 36 presenze condite da 4 reti. L’ex lupo irpino non è stato mai dimenticato dai tifosi, lui ha fatto altrettanto. A distanza di quasi vent’anni, la sensazione che provi quando senti pronunciare la parola ‘Avellino’. “Sicuramente una emozione grandissima. Ho tantissimi amici che mi scrivono su Facebook, ricordandomi quei bellissimi momenti, la promozione in B e la festa in città. Ho ancora un rapporto splendido con la tifoseria e con la stessa città. Il motivo è semplice, ho giocato in una grande squadra ma soprattutto l’Avellino è stato per me il trampolino di lancio per il grande calcio. La mia prima squadra importante. Giocare in C, vincere il campionato e poi essere ceduto all’Empoli per dare il via alla mia carriera. Io non dimentico quella stagione, ce l’ho bene impressa in mente”. Sei impegnato in Portogallo e qui hai la tua bella gatta da pelare ma segui anche il campionato italiano ? “Ma certo vuoi che non mi interessi alla mia terra, la mia regione le squadre come il Napoli e l’Avellino. I Lupi hanno un bel complesso, allenatore proprio quel Novellino che mi ritrovai di fronte nella finale Play-off. Poi e non va dimenticato che Avellino è una piazza che merita ben altri palcoscenici. Io direi di iniziare bene quest’anno per poi tentare di ritornare in massima serie. I tifosi sono eccezionali, unici ed innamorati di questi colori. Attenzione però a farsi prendere dall’entusiasmo. Il campionato di B è molto lungo e faticoso, partire bene è importante ma io sono sicuro che farano bene”. La legge del Partenio, cos’era ? “Ti dico con molta onestà che vincere in casa nostra era una impresa per tutte le squadre. A casa nella stanza dei miei figli ho tutti i ricordi più belli e tra questi c’è la foto della curva sud zeppa di supporters. Una vista davvero suggestiva. Ho la foto della squadra, quella della finale. Avellino non mi manca, nel mio cuore c’è un pezzo sempre con me. Domanda a bruciapelo, quanti dei tuoi compagni di quella stagione ricordi ? “Tutti. Da Landucci ad Antonio e Roberto Carannante, poi c’era Fonte, Antonio Marasco, Umberto Marino e Pasquale Luiso. Con molti sono ancora in contatto. Eravamo una bella squadra”. Siamo in chiusura, domanda secca. Adesso alleni i giovanissimi dell’Empoli, se un giorno dovesse arrivare la chiamata per tornare ad Avellino con la prima squadra ? “Volerei”. Questo è Carmine Esposito. Un uomo che non ha dimenticato il suo passato in biancoverde. Questo è l’amarcord di Ultrà Avellino. Non perdeteci di vista, potreste pentirvene. Altro giro altra corsa. in mente abbiamo il prossimo ospite della nostra rubrica. Non ve lo diciamo, sarà una gradita sorpresa.

Giornalista sportivo, iscritto all’albo dopo una lunghissima gavetta. Una passione malcelata per la Formula Uno.
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